Il tema del rapporto tra commercio e ambiente viene spesso presentato come una relazione turbolenta e innervata di tensione. Tuttavia, la lettura degli Accordi di Marrakech, in particolare del Preambolo dell’Accordo istitutivo dell’OMC e delle diverse clausole sulle eccezioni generali che ne caratterizzano gli allegati, mostra come il codice genetico del sistema multilaterale degli scambi sia stato preordinato a consentire un armonioso ravvicinamento di quelle che, a volte, vengono sommariamente presentate dagli organi di informazione come due finalità divergenti. Infatti, proprio il Preambolo che fa da cornice alle fonti ginevrine esordisce richiamando l’esigenza dei Membri OMC di impostare le loro relazioni economiche “in accordance with the objective of sustainable development,” ricercando l’uso ottimale delle risorse e la protezione e preservazione dell’ambiente. Del resto, la liberalizzazione degli scambi, che deve essere compiuta con l’obiettivo di innalzare lo standard di vita, non può essere disgiunta, poichè volta a migliorare le condizioni dei popoli, dal riconoscimento della volontà di porla in essere in modo tale da promuovere diffusamente un ambiente vivibile e salubre, e uno sviluppo economico che sia durevole anche con riferimento a dette qualità. Tuttavia, le norme esistenti necessitano senz’altro di un’ulteriore produzione pattizia che intervenga su modalità e percorsi precisando prevalenze e subordinazioni, al fine di realizzare speditamente le ambiziose finalità contenute nel Preambolo e il bilanciamento di valori ed interessi che caratterizza le disposizioni sulle eccezioni alle regole di liberalizzazione. A questa esigenza della Comunità internazionale, però, il pilastro politico del sistema ginevrino non è, al momento, ancora riuscito a dare una risposta concreta; né si è potuti pervenire ad iniziative di carattere comunque universale e di ampio respiro in altri fori internazionali. I negoziati di Doha, avviati nel 2001, e che sono anche dedicati al rapporto tra commercio e ambiente -in particolare, a produrre norme chiarificatrici sulla relazione tra Accordi OMC e Accordi multilaterali sull’ambiente (Multilateral Environmental Agreements, MEAs), e a promuovere una maggior liberalizzazione della circolazione internazionale di beni e servizi ambientali- si protraggono sterilmente da anni, convergendo unicamente sulla necessità di posticiparne la conclusione; e, nonostante il grande allarme lanciato sul cambiamento climatico, il surriscaldamento del pianeta e il deterioramento dell’ambiente, la Comunità internazionale non è ancora stata capace di convergere su un testo universale vincolante di impegni e rimedi comuni, volti a contrastare tali derive del globo, come testimoniato dall’esito, ancora una volta interlocutorio e generico, dei lavori della Conferenza di Copenaghen. Naturalmente, l’immobilità del pilastro politico non ha affatto congelato la formazione di controversie sulle misure ambientali aventi effetti commerciali. I contenziosi che si sono sviluppati nel sistema OMC, però, hanno avuto una trattazione ben diversa da quella, improduttiva, dei negoziati multilaterali. Infatti, il procedimento di risoluzione delle controversie di Marrakech, reggendosi sull’approvazione quasi automatica dei reports dei panels e dell’Organo d’appello tramite il meccanismo del consensus negativo, è stato capace di produrre decisioni di primo piano a proposito del rapporto tra commercio e ambiente facendo leva, in particolare, sull’applicazione dell’art. XX GATT, la clausola sulle eccezioni generali dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (General Agreement on Tariffs and Trade, GATT). La giurisprudenza elaborata dall’Organo d’appello su tale disposizione apporta un notevole contributo per comprendere le caratteristiche dello spazio politico nell’ambito del quale gli Stati possono adottare misure ambientali efficaci e insuscettibili di essere contestate alla luce del diritto mult...

L’articolo XX GATT e il rapporto tra commercio e ambiente nell’interpretazione dell’Organo d’appello dell’OMC / E. Baroncini. - In: DIRITTO COMUNITARIO E DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI. - ISSN 0391-6111. - STAMPA. - 49:(2010), pp. 617-656.

L’articolo XX GATT e il rapporto tra commercio e ambiente nell’interpretazione dell’Organo d’appello dell’OMC

BARONCINI, ELISA
2010

Abstract

Il tema del rapporto tra commercio e ambiente viene spesso presentato come una relazione turbolenta e innervata di tensione. Tuttavia, la lettura degli Accordi di Marrakech, in particolare del Preambolo dell’Accordo istitutivo dell’OMC e delle diverse clausole sulle eccezioni generali che ne caratterizzano gli allegati, mostra come il codice genetico del sistema multilaterale degli scambi sia stato preordinato a consentire un armonioso ravvicinamento di quelle che, a volte, vengono sommariamente presentate dagli organi di informazione come due finalità divergenti. Infatti, proprio il Preambolo che fa da cornice alle fonti ginevrine esordisce richiamando l’esigenza dei Membri OMC di impostare le loro relazioni economiche “in accordance with the objective of sustainable development,” ricercando l’uso ottimale delle risorse e la protezione e preservazione dell’ambiente. Del resto, la liberalizzazione degli scambi, che deve essere compiuta con l’obiettivo di innalzare lo standard di vita, non può essere disgiunta, poichè volta a migliorare le condizioni dei popoli, dal riconoscimento della volontà di porla in essere in modo tale da promuovere diffusamente un ambiente vivibile e salubre, e uno sviluppo economico che sia durevole anche con riferimento a dette qualità. Tuttavia, le norme esistenti necessitano senz’altro di un’ulteriore produzione pattizia che intervenga su modalità e percorsi precisando prevalenze e subordinazioni, al fine di realizzare speditamente le ambiziose finalità contenute nel Preambolo e il bilanciamento di valori ed interessi che caratterizza le disposizioni sulle eccezioni alle regole di liberalizzazione. A questa esigenza della Comunità internazionale, però, il pilastro politico del sistema ginevrino non è, al momento, ancora riuscito a dare una risposta concreta; né si è potuti pervenire ad iniziative di carattere comunque universale e di ampio respiro in altri fori internazionali. I negoziati di Doha, avviati nel 2001, e che sono anche dedicati al rapporto tra commercio e ambiente -in particolare, a produrre norme chiarificatrici sulla relazione tra Accordi OMC e Accordi multilaterali sull’ambiente (Multilateral Environmental Agreements, MEAs), e a promuovere una maggior liberalizzazione della circolazione internazionale di beni e servizi ambientali- si protraggono sterilmente da anni, convergendo unicamente sulla necessità di posticiparne la conclusione; e, nonostante il grande allarme lanciato sul cambiamento climatico, il surriscaldamento del pianeta e il deterioramento dell’ambiente, la Comunità internazionale non è ancora stata capace di convergere su un testo universale vincolante di impegni e rimedi comuni, volti a contrastare tali derive del globo, come testimoniato dall’esito, ancora una volta interlocutorio e generico, dei lavori della Conferenza di Copenaghen. Naturalmente, l’immobilità del pilastro politico non ha affatto congelato la formazione di controversie sulle misure ambientali aventi effetti commerciali. I contenziosi che si sono sviluppati nel sistema OMC, però, hanno avuto una trattazione ben diversa da quella, improduttiva, dei negoziati multilaterali. Infatti, il procedimento di risoluzione delle controversie di Marrakech, reggendosi sull’approvazione quasi automatica dei reports dei panels e dell’Organo d’appello tramite il meccanismo del consensus negativo, è stato capace di produrre decisioni di primo piano a proposito del rapporto tra commercio e ambiente facendo leva, in particolare, sull’applicazione dell’art. XX GATT, la clausola sulle eccezioni generali dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (General Agreement on Tariffs and Trade, GATT). La giurisprudenza elaborata dall’Organo d’appello su tale disposizione apporta un notevole contributo per comprendere le caratteristiche dello spazio politico nell’ambito del quale gli Stati possono adottare misure ambientali efficaci e insuscettibili di essere contestate alla luce del diritto mult...
2010
L’articolo XX GATT e il rapporto tra commercio e ambiente nell’interpretazione dell’Organo d’appello dell’OMC / E. Baroncini. - In: DIRITTO COMUNITARIO E DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI. - ISSN 0391-6111. - STAMPA. - 49:(2010), pp. 617-656.
E. Baroncini
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