Con la sentenza Xella Magyarország (sentenza della Corte del 13 luglio 2023, causa C-106/22), la Corte di giustizia si è espressa per la prima volta in un caso riguardante l’applicazione del regolamento (UE) 2019/452 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti diretti esteri nell’Unione. La pronuncia, su rinvio pregiudiziale sollevato dalla Corte di Budapest-Capitale, ha ad oggetto la compatibilità con il diritto dell’Unione della disciplina ungherese istitutiva di un meccanismo di controllo degli investimenti diretti esteri (IDE) per motivi di sicurezza e di ordine pubblico. Le principali questioni giuridiche risolte dalla Corte, oggetto del presente contributo, sono due. La prima riguarda la nozione di investitore estero ai sensi del regolamento 2019/452. La seconda attiene alla compatibilità con la libertà di stabilimento di una disciplina nazionale che impedisca un investimento come quello di cui ai fatti del procedimento principale.
Il regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti al vaglio della Corte: giudici liberisti, Avvocato generale protezionista? / Enrico Tinti. - In: QUADERNI AISDUE. - ISSN 2975-2698. - ELETTRONICO. - 3:(2023), pp. 351-359.
Il regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti al vaglio della Corte: giudici liberisti, Avvocato generale protezionista?
Enrico Tinti
2023
Abstract
Con la sentenza Xella Magyarország (sentenza della Corte del 13 luglio 2023, causa C-106/22), la Corte di giustizia si è espressa per la prima volta in un caso riguardante l’applicazione del regolamento (UE) 2019/452 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti diretti esteri nell’Unione. La pronuncia, su rinvio pregiudiziale sollevato dalla Corte di Budapest-Capitale, ha ad oggetto la compatibilità con il diritto dell’Unione della disciplina ungherese istitutiva di un meccanismo di controllo degli investimenti diretti esteri (IDE) per motivi di sicurezza e di ordine pubblico. Le principali questioni giuridiche risolte dalla Corte, oggetto del presente contributo, sono due. La prima riguarda la nozione di investitore estero ai sensi del regolamento 2019/452. La seconda attiene alla compatibilità con la libertà di stabilimento di una disciplina nazionale che impedisca un investimento come quello di cui ai fatti del procedimento principale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.