Decostruire Dobbs: le “questioni aperte” tra politiche giudiziarie ed epistemiche

Deconstructing Dobbs: Hard Cases between Judicial and Epistemic Politics The essay analyzes Dobbs and the Italian debate it generated to discuss a scholarly disposition to depoliticize hard cases. The Author first challenges the idea that the majority opinion is more ideological than the concurring and the dissent. By resorting to the categories of conservative and progressive constitutionalism, the analysis indeed shows how they all equally express judges’ underlying political inclination towards social authority. On a second, methodological level, the Author thus proposes the thesis that the political nature of these underlying assumptions questions not only the legitimacy of the Courts (as widely discussed in the debate on judicial politics), but also raises concerns for constitutional science, whose scientific legitimacy in tackling hard cases is in fact significantly compromised in the Italian context due to the lack of a critical analysis of the epistemic politics influencing the process of production of constitutional knowledge.

Decostruire Dobbs: le “questioni aperte” tra politiche giudiziarie ed epistemiche Il saggio analizza Dobbs e il relativo dibattito italiano per discuterne la tendenza a depoliticizzare le questioni aperte. L’Autore critica anzitutto l’idea che l’opinione di maggioranza sia più ideologica di quella di Roberts e di minoranza. Un’analisi condotta con le categorie statunitensi del costituzionalismo conservatore e progressista mostra difatti come esse siano tutte espressive di un’inclinazione politica di fondo dei giudici verso l’autorità sociale. Su un secondo piano, metodologico, l’Autore avanza quindi la tesi che la natura politica di tali presupposti ultimi rappresenti un problema non solo per la legittimazione delle Corti (come già riconosciuto nel dibattito sulle politiche giudiziarie), ma anche per la scienza costituzionale, la cui legittimazione scientifica a esprimersi su questioni aperte è invero ridotta dall’assenza nel contesto italiano di pratiche di critica delle politiche epistemiche che influenzano i processi di produzione del sapere costituzionalistico.