Scrivere in Oro e in Argento: uno studio multidisciplinare sulla fabbricazione di inchiostri

The Bologna University Library’s manuscript 1808, copied in the Peloponnese around the mid-14th century, transmits a collection of mostly medical writings. Among them, we also find a few unedited Greek recipes on the preparation of gold and silver inks for which our manuscript is the sole witness. Some of these recipes do not specify quantities, feature ingredients with obscure names, and often assume prior procedural knowledge from the reader, making their interpretation a challenging task. In this paper we adopt an interdisciplinary approach, combining our expertise in paleography, philology, and chemistry to tackle these issues. For the recipes that could not be interpreted only by means of textual and historical analysis, we conducted experimental replications, that allowed us to assess our hypothesis about the ingredients and the procedures, as well as to characterize the final products. By using solid state characterization techniques, such as X-ray powder diffraction and ATR-IR spectroscopy, we obtained valuable information about the composition of the pigments prepared using these recipes. This combined textual and experimental approach allowed us to reach a deeper understanding of the processes behind ink-making, and to gain a better insight into the material culture of that time.

Il manoscritto BUB 1808, copiato nel Peloponneso intorno alla metà del XIV secolo, conserva una collezione di testi principalmente medici; tuttavia tra cui sono anche presenti alcune ricette sulla preparazione di inchiostri, di cui il nostro manoscritto è l’unico testimone. L’interpretazione di queste ricette è particolarmente complessa per via della mancanza di quantità esatte, espressioni a volte opache per gli ingredienti e la descrizione non sempre dettagliata delle procedure. In questo studio abbiamo adottato un approccio interdisciplinare, combinando le nostre competenze di paleografia, filologia, e chimica per affrontare questi problemi. Per le ricette che non è possibile interpretare in termini di analisi storica e testuale, abbiamo condotto delle repliche sperimentali, che hanno permesso di verificare le nostre ipotesi riguardo ingredienti e procedure, oltre che analizzare i prodotti finali. Attraverso tecniche di caratterizzazione in fase solida, quali XRPD e ATR-IR, abbiamo ottenuto importanti informazioni sulla composizione dei pigmenti descritti in queste ricette. La combinazione degli approcci filologico e sperimentale ci ha quindi permesso di raggiungere una comprensione più approfondita delle procedure alla base della preparazione degli inchiostri e della cultura materiale di quel periodo storico.