La città di Phoinike nel Medioevo disponeva di almeno due edifici religiosi, posti su due aree distinte dell’insediamento, sovrapposte ad aree monumentalizzate anche nel passato. Le principali tracce di occupazione durante la tarda antichità e nell’alto Medioevo sono state identificate nell’area dell’acropoli, sia in prossimità della basilica, sia nell’area compresa tra la laurus nobilis e il Grande Bastione. In questo settore della città sono state segnalate tracce dell’occupazione tardoantica e altomedievale anche nel secolo scorso da Luigi Ugolini. Si tratta soprattutto di edifici che furono associati alla forma di Phoinike ‘bizantina’, anche se le prove apportate per riferire le abitazioni a questo periodo non sono molte. La città torna s occupare l’area su cui era sorto l’originario nucleo insediativo nel V-IV sec. a.C. I nuovi scavi dimostrano che il circuito difensivo antico sia stato ripristinato nella tarda antichità con risarcimenti in muratura costituita da pietrame di minori dimensioni, ma anche con nuovi segmenti di muratura, sul fronte meridionale dell’acropoli, databili intorno alla metà del VI secolo, come dimostrano alcune monete e molti reperti ceramici. I nuovi dati archeologici dimostrano che si tratta invece di un intervento risalente alla metà del VI secolo e sono forse posteriori a quelli indicati per le vicine Onchesmos, Butrinto e Nicopoli, datate a un periodo che precede la guerra mediterranea. Nei secoli successivi la città si estese oltre il circuito murario, come dimostrerebbero le numerose abitazioni ad ambiente unico, ancora visibili sulle pendici orientali della collina. Nuovi dati sulle abitazioni stanno emergendo anche negli scavi dell’ultima stagione di ricerche. Una di queste abitazioni è stata scavata nel 2013 e i materiali associati alle prime fasi di costruzione mostrano una sua cronologia inquadrabile nel basso medioevo, mentre il suo abbandono probabilmente si colloca nel corso del XVI secolo. Una frequentazione della collina nel corso della tarda antichità è stata dimostrata anche in altre zone della collina, nelle aree del quartiere a terrazze, nel Teatro e nell’Agorà. Molto importante per esempio il piccolo nucleo di sepolture a fianco di un’area residenziale nella terrazza sud. Ne sono state rinvenute quattro, in fosse terragne, vicino ad alcune abitazioni già in gran parte crollate. Questa pratica è stata riscontrata in diverse città nello stesso periodo in tutto il Mediterraneo, a partire dal VI secolo. In Italia sono esemplari i casi di Napoli, Roma, Ravenna, Classe e Brescia, ma la casistica è piuttosto ampia. Sono meno conosciute le strutture produttive poste all’interno della città, anche se alcune tracce sono emerse negli scavi del teatro e nella stoà sulla collina orientale, nel corso delle indagini svolte nel 2018.

Enrico Cirelli (2024). Gli spazi religiosi e funerari di Phoinike nel Medioevo e nella prima età moderna: il complesso vescovile, la chiesa sulla stoà e il marabutto musulmano. Roma : Quasar.

Gli spazi religiosi e funerari di Phoinike nel Medioevo e nella prima età moderna: il complesso vescovile, la chiesa sulla stoà e il marabutto musulmano

Enrico Cirelli
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2024

Abstract

La città di Phoinike nel Medioevo disponeva di almeno due edifici religiosi, posti su due aree distinte dell’insediamento, sovrapposte ad aree monumentalizzate anche nel passato. Le principali tracce di occupazione durante la tarda antichità e nell’alto Medioevo sono state identificate nell’area dell’acropoli, sia in prossimità della basilica, sia nell’area compresa tra la laurus nobilis e il Grande Bastione. In questo settore della città sono state segnalate tracce dell’occupazione tardoantica e altomedievale anche nel secolo scorso da Luigi Ugolini. Si tratta soprattutto di edifici che furono associati alla forma di Phoinike ‘bizantina’, anche se le prove apportate per riferire le abitazioni a questo periodo non sono molte. La città torna s occupare l’area su cui era sorto l’originario nucleo insediativo nel V-IV sec. a.C. I nuovi scavi dimostrano che il circuito difensivo antico sia stato ripristinato nella tarda antichità con risarcimenti in muratura costituita da pietrame di minori dimensioni, ma anche con nuovi segmenti di muratura, sul fronte meridionale dell’acropoli, databili intorno alla metà del VI secolo, come dimostrano alcune monete e molti reperti ceramici. I nuovi dati archeologici dimostrano che si tratta invece di un intervento risalente alla metà del VI secolo e sono forse posteriori a quelli indicati per le vicine Onchesmos, Butrinto e Nicopoli, datate a un periodo che precede la guerra mediterranea. Nei secoli successivi la città si estese oltre il circuito murario, come dimostrerebbero le numerose abitazioni ad ambiente unico, ancora visibili sulle pendici orientali della collina. Nuovi dati sulle abitazioni stanno emergendo anche negli scavi dell’ultima stagione di ricerche. Una di queste abitazioni è stata scavata nel 2013 e i materiali associati alle prime fasi di costruzione mostrano una sua cronologia inquadrabile nel basso medioevo, mentre il suo abbandono probabilmente si colloca nel corso del XVI secolo. Una frequentazione della collina nel corso della tarda antichità è stata dimostrata anche in altre zone della collina, nelle aree del quartiere a terrazze, nel Teatro e nell’Agorà. Molto importante per esempio il piccolo nucleo di sepolture a fianco di un’area residenziale nella terrazza sud. Ne sono state rinvenute quattro, in fosse terragne, vicino ad alcune abitazioni già in gran parte crollate. Questa pratica è stata riscontrata in diverse città nello stesso periodo in tutto il Mediterraneo, a partire dal VI secolo. In Italia sono esemplari i casi di Napoli, Roma, Ravenna, Classe e Brescia, ma la casistica è piuttosto ampia. Sono meno conosciute le strutture produttive poste all’interno della città, anche se alcune tracce sono emerse negli scavi del teatro e nella stoà sulla collina orientale, nel corso delle indagini svolte nel 2018.
2024
PHOINIKE VII Rapporto preliminare sulle campagne di scavi e ricerche 2015-2022
106
120
Enrico Cirelli (2024). Gli spazi religiosi e funerari di Phoinike nel Medioevo e nella prima età moderna: il complesso vescovile, la chiesa sulla stoà e il marabutto musulmano. Roma : Quasar.
Enrico Cirelli
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