Il rapporto tra l’epieikeia – il concetto filosofico e giuridico elaborato da Aristotele – e lo sviluppo del diritto comune medievale è un tema che giuristi e storici hanno affrontato quasi esclusivamente cercando un nesso tra questa e la nozione di aequitas negli scritti di civilisti e canonisti. Questo contributo si propone di tornare sul tema dell’epieikeia e gettarvi una luce nuova svincolando il concetto aristotelico da quello di equità, comparando la sua evoluzione in teologia morale con quella degli scritti di diritto comune in tema di interpretazione e di dispensa, ed esaminando due noti riferimenti espliciti all’epieikeia negli scritti dei canonisti Jean Lemoine (1250-1313) e Giovanni da Legnano (ca. 1320-1383). L’analisi qui sviluppata, oltre a mostrare come la lente dell’aequitas possa rivelarsi particolarmente deformante per quest’ambito di ricerca, identifica la funzione che poteva venire attribuita dai giuristi all’epieikeia, i contesti in cui ad essa si poteva far ricorso, e le tracce che è possibile seguire per approfondire il tema in ricerche future.
Lorenzo Maniscalco (2024). L’EPIEIKEIA NEL PENSIERO GIURIDICO MEDIEVALE E I CASI DI JEAN LEMOINE E GIOVANNI DA LEGNANO. ARCHIVIO GIURIDICO FILIPPO SERAFINI, CLVI(I), 99-170 [10.53148/AG202401005].
L’EPIEIKEIA NEL PENSIERO GIURIDICO MEDIEVALE E I CASI DI JEAN LEMOINE E GIOVANNI DA LEGNANO
Lorenzo Maniscalco
2024
Abstract
Il rapporto tra l’epieikeia – il concetto filosofico e giuridico elaborato da Aristotele – e lo sviluppo del diritto comune medievale è un tema che giuristi e storici hanno affrontato quasi esclusivamente cercando un nesso tra questa e la nozione di aequitas negli scritti di civilisti e canonisti. Questo contributo si propone di tornare sul tema dell’epieikeia e gettarvi una luce nuova svincolando il concetto aristotelico da quello di equità, comparando la sua evoluzione in teologia morale con quella degli scritti di diritto comune in tema di interpretazione e di dispensa, ed esaminando due noti riferimenti espliciti all’epieikeia negli scritti dei canonisti Jean Lemoine (1250-1313) e Giovanni da Legnano (ca. 1320-1383). L’analisi qui sviluppata, oltre a mostrare come la lente dell’aequitas possa rivelarsi particolarmente deformante per quest’ambito di ricerca, identifica la funzione che poteva venire attribuita dai giuristi all’epieikeia, i contesti in cui ad essa si poteva far ricorso, e le tracce che è possibile seguire per approfondire il tema in ricerche future.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.