Partendo dal presupposto che il costruire non dipenda da una tecnica neutra, ma, piuttosto, che la tecnica del costruire dipenda dal modo dell’abitare, il saggio riflette sulle complessità teorico-politiche che innervano l'atto del costruire inteso come un “fare abitare”. Un fare abitare che è sempre fare abitare in un modo piuttosto che in un altro, esprimendo così un determinato progetto di futuro. O la sua assenza. Proprio come la nostra epoca, che mostra un’autentica crisi dell’abitare, cioè delle ragioni di senso che presiedono al costruire. Il costruire è divenuto sempre più un fare pensato in modo prevalente secondo la tecnica e la tecnica del costruire a sua volta corrisponde a quelle che sono le esigenze più ovvie del costruire: il rapporto di economicità, le normative di legge, l’esteticità diffusa. Il lavorare su progetti di edilizia pubblica viene quindi presentato come una via per riproporsi un senso dell’abitare, per rilanciarne la sfida nel dibattito pubblico. L’abitare è infatti un concetto che consente di leggere in qualsiasi costruzione l’insieme di relazioni vitali che hanno reso possibile quel manufatto e i modi attraverso cui quella possibilità si è realizzata. Porsi il senso dell’abitare significa porsi il senso stesso dello stare nel mondo come soggetti politici, ovvero come soggetti produttori e fruitori nel medesimo tempo di welfare.
Matteo Cavalleri (2024). L’abitare contemporaneo. Premesse teorico-politiche. Milano : Franco Angeli.
L’abitare contemporaneo. Premesse teorico-politiche
Matteo Cavalleri
2024
Abstract
Partendo dal presupposto che il costruire non dipenda da una tecnica neutra, ma, piuttosto, che la tecnica del costruire dipenda dal modo dell’abitare, il saggio riflette sulle complessità teorico-politiche che innervano l'atto del costruire inteso come un “fare abitare”. Un fare abitare che è sempre fare abitare in un modo piuttosto che in un altro, esprimendo così un determinato progetto di futuro. O la sua assenza. Proprio come la nostra epoca, che mostra un’autentica crisi dell’abitare, cioè delle ragioni di senso che presiedono al costruire. Il costruire è divenuto sempre più un fare pensato in modo prevalente secondo la tecnica e la tecnica del costruire a sua volta corrisponde a quelle che sono le esigenze più ovvie del costruire: il rapporto di economicità, le normative di legge, l’esteticità diffusa. Il lavorare su progetti di edilizia pubblica viene quindi presentato come una via per riproporsi un senso dell’abitare, per rilanciarne la sfida nel dibattito pubblico. L’abitare è infatti un concetto che consente di leggere in qualsiasi costruzione l’insieme di relazioni vitali che hanno reso possibile quel manufatto e i modi attraverso cui quella possibilità si è realizzata. Porsi il senso dell’abitare significa porsi il senso stesso dello stare nel mondo come soggetti politici, ovvero come soggetti produttori e fruitori nel medesimo tempo di welfare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.