La trottola è figura simbolica della vertigine e della possibilità. L’attore diviene trottola di Dioniso in un teatro che declina la possibilità in termini di esperienza, mettendo al centro il corpo, il magnetismo nervoso e la muscolatura affettiva. Contrapponendosi ai dispositivi di contemplazione e messa a distanza, propri della fruizione normata dell’opera d’arte, il teatro ha la possibilità di provocare la vertigine della presenza. Da Antonin Artaud a Jerzy Grotowski, da Carmelo Bene ad Ermanna Montanari, l'articolo traccia una costellazione di pratiche teatrali che riflettono questa radicale idea di esperienza teatrale.
Caterina Piccione (2015). La trottola di Dioniso. Esperienza del teatro e teatro dell'esperienza. GIORNALE CRITICO DI STORIA DELLE IDEE, 12/13, 63-75.
La trottola di Dioniso. Esperienza del teatro e teatro dell'esperienza
Caterina Piccione
2015
Abstract
La trottola è figura simbolica della vertigine e della possibilità. L’attore diviene trottola di Dioniso in un teatro che declina la possibilità in termini di esperienza, mettendo al centro il corpo, il magnetismo nervoso e la muscolatura affettiva. Contrapponendosi ai dispositivi di contemplazione e messa a distanza, propri della fruizione normata dell’opera d’arte, il teatro ha la possibilità di provocare la vertigine della presenza. Da Antonin Artaud a Jerzy Grotowski, da Carmelo Bene ad Ermanna Montanari, l'articolo traccia una costellazione di pratiche teatrali che riflettono questa radicale idea di esperienza teatrale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


