AP 11.53 appare, nei due principali testimoni dell’Anthologia Graeca, P e Pl, come un distico anonimo che, attraverso l’immagine della precoce sfioritura della rosa, invita a non sprecare l’occasione. La (presunta) natura genericamente esistenziale del distico ne ha determinata la fortuna: inserito in numerose antologie dell’Anthologia, il componimento ha conosciuto versioni in latino e in varie lingue moderne ed è entrato di diritto nei testi scolastici, dove è stato proposto come spunto di riflessione o come esercizio di traduzione. Questo contributo illustrerà come, dietro la neutralità apparente dell’immagine floreale, si nasconda uno specifico riferimento alla rosa come metafora della bellezza giovanile, e in particolare della bellezza puerile, utilizzata in contesti pederotici per esortare l’amasio a concedere le proprie grazie prima che sia troppo tardi. Si procederà poi a svolgere qualche considerazione su come l’interpretazione di un epigramma dipenda sia dalla familiarità del lettore con motivi e immagini le cui valenze simboliche, nel corso del tempo, possono mutare, sia dal contesto antologico in cui un componimento occorre. Si procederà infine a dimostrare come la storia editoriale dell’Anthologia, che tende a privilegiare il testo dei testimoni maggiori, e in particolare di P, abbia fortemente condizionato l’interpretazione del distico nel corso dei secoli, contribuendo al suo fraintendimento (e alla sua risemantizzazione): in una delle cosiddette Sillogi Minori, infatti, la Sylloge Parisina, i due versi appaiono come la chiusa di un epigramma di quattro versi, di natura inequivocabilmente omofila, riconducibile all’autorità di Alceo di Messene. La valorizzazione della molteplicità testuale dell’Anthologia, e in particolare delle Sillogi Minori, appare ormai necessaria; a questa valorizzazione può utilmente concorrere un progetto di edizione digitale come quello attualmente in corso, “Pour une édition numérique collaborative de l’Anthologie grecque”, patrocinato dal Canada Research Chair on Digital Textualities.

Lucia Floridi (2024). La rosa (non) è una rosa. Per una valorizzazione della tradizione testuale delle Sillogi Minori. SENS PUBLIC, 2024/04/15, 1-35.

La rosa (non) è una rosa. Per una valorizzazione della tradizione testuale delle Sillogi Minori

Lucia Floridi
2024

Abstract

AP 11.53 appare, nei due principali testimoni dell’Anthologia Graeca, P e Pl, come un distico anonimo che, attraverso l’immagine della precoce sfioritura della rosa, invita a non sprecare l’occasione. La (presunta) natura genericamente esistenziale del distico ne ha determinata la fortuna: inserito in numerose antologie dell’Anthologia, il componimento ha conosciuto versioni in latino e in varie lingue moderne ed è entrato di diritto nei testi scolastici, dove è stato proposto come spunto di riflessione o come esercizio di traduzione. Questo contributo illustrerà come, dietro la neutralità apparente dell’immagine floreale, si nasconda uno specifico riferimento alla rosa come metafora della bellezza giovanile, e in particolare della bellezza puerile, utilizzata in contesti pederotici per esortare l’amasio a concedere le proprie grazie prima che sia troppo tardi. Si procederà poi a svolgere qualche considerazione su come l’interpretazione di un epigramma dipenda sia dalla familiarità del lettore con motivi e immagini le cui valenze simboliche, nel corso del tempo, possono mutare, sia dal contesto antologico in cui un componimento occorre. Si procederà infine a dimostrare come la storia editoriale dell’Anthologia, che tende a privilegiare il testo dei testimoni maggiori, e in particolare di P, abbia fortemente condizionato l’interpretazione del distico nel corso dei secoli, contribuendo al suo fraintendimento (e alla sua risemantizzazione): in una delle cosiddette Sillogi Minori, infatti, la Sylloge Parisina, i due versi appaiono come la chiusa di un epigramma di quattro versi, di natura inequivocabilmente omofila, riconducibile all’autorità di Alceo di Messene. La valorizzazione della molteplicità testuale dell’Anthologia, e in particolare delle Sillogi Minori, appare ormai necessaria; a questa valorizzazione può utilmente concorrere un progetto di edizione digitale come quello attualmente in corso, “Pour une édition numérique collaborative de l’Anthologie grecque”, patrocinato dal Canada Research Chair on Digital Textualities.
2024
Lucia Floridi (2024). La rosa (non) è una rosa. Per una valorizzazione della tradizione testuale delle Sillogi Minori. SENS PUBLIC, 2024/04/15, 1-35.
Lucia Floridi
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