Kindaichi e la maledizione degli Inugami

Giappone, 1940. La morte di un potente uomo d’affari, Sahei Inugami, rischia di provocare scosse nella piccola comunità lacustre di Nasu, a nord di Tokyo. L’avvocato Toyoichiro Wakabayashi, incaricato della lettura del testamento, teme che l’avidità del clan familiare possa generare una faida sanguinosa e convoca nel villaggio sul lago il bohémien detective Kindaichi Kōsuke. Prima del loro incontro però l’avvocato muore avvelenato. Per conoscere le disposizioni gli eredi sono costretti ad aspettare il ritorno dalla guerra di uno dei nipoti, Kiyo. Al suo arrivo il giovane lascia tutti inorriditi, una sinistra maschera di gomma ricopre il suo volto dilaniato da una terribile ferita di guerra. Ma ancora più sconcerto causano le volontà del defunto. Sahei Inugami lascia i suoi beni alla mite e bellissima Tamayo, nipote del suo grande benefattore, da sempre malvista dai membri della famiglia. Tra i giovani eredi solo chi conquisterà la mano di Tamayo potrà accedere a una parte dell’eredità, e, per di più, se Tamayo dovesse morire, tutto andrebbe al misterioso Shizuma Aonuma, figlio illegittimo di Sahei. Lo sconcerto si trasforma in odio e ben presto il brillante Kindaichi dovrà fronteggiare una serie di bizzarri e raccapriccianti omicidi. Per trovare l’assassino e spezzare la maledizione che si è abbattuta sugli Inugami farà i conti con i terribili segreti del clan tra relazioni proibite, crudeltà mostruose, identità nascoste. Yokomizo incanta con una narrazione drammatica e piena di suspense, arricchita dalle bellissime descrizioni dei brumosi paesaggi del lago: una sottile inquietudine serpeggia nelle albe e i tramonti di un Giappone sconvolto dalla seconda guerra mondiale. In uno dei romanzi più tesi della serie di Kindaichi Kōsuke, da cui sono stati tratti diversi adattamenti cinematografici, più piste intricate si sovrappongono per poi essere ribaltate mentre il lettore resta con il fiato sospeso fino alla fine.