In Italia, strutturatosi compiutamente all’indomani dell’unificazione, il movimento per la tutela animale si inserì nell’alveo della cultura liberal-risorgimentale e dell’impegno filantropico dei ceti benestanti. L’interesse per gli animali attecchì prima e più facilmente negli ambienti del radicalismo laico, del socialismo umanitario, della massoneria, del cattolicesimo dissidente. Il saggio ricostruisce il profilo di alcuni dei principali protagonisti di questa prima stagione di mobilitazioni zoofile, con l'obiettivo di mettere in luce l’orizzonte culturale e politico che li accomunava. In particolare il saggio mostra come alla base dell'attivismo zoofilo vi fossero, da un lato, la variegata cultura dello «spiritualismo di opposizione» e, dall'altro, un umanitarismo di stampo laico e liberal-democratico.
«PROPAGARE I PROGRESSI DELL’UMANITÀ»: I PROTETTORI DEGLI ANIMALI NELL’ITALIA POSTUNITARIA
Guazzaloca Giulia
2024
Abstract
In Italia, strutturatosi compiutamente all’indomani dell’unificazione, il movimento per la tutela animale si inserì nell’alveo della cultura liberal-risorgimentale e dell’impegno filantropico dei ceti benestanti. L’interesse per gli animali attecchì prima e più facilmente negli ambienti del radicalismo laico, del socialismo umanitario, della massoneria, del cattolicesimo dissidente. Il saggio ricostruisce il profilo di alcuni dei principali protagonisti di questa prima stagione di mobilitazioni zoofile, con l'obiettivo di mettere in luce l’orizzonte culturale e politico che li accomunava. In particolare il saggio mostra come alla base dell'attivismo zoofilo vi fossero, da un lato, la variegata cultura dello «spiritualismo di opposizione» e, dall'altro, un umanitarismo di stampo laico e liberal-democratico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.