All’interno dell’affollato mondo dei personaggi “di soglia” che la letteratura per l’infanzia ospita nelle sue pagine, i nonni, il cui rapporto con l’infanzia costituisce l’oggetto del presente articolo, rappresentano, dei bambini, i migliori compagni, quei “compagni di unicità” che più di chiunque altro sentono e vedono al modo dei bambini stessi, recuperando negli anni tardi quell’“occhio anomalo” che consente una visione estetica e insieme “immaginativa” del mondo. “Sopravvivenze”, come i fanciulli “antichissime”, che insieme all’infanzia testimoniano l’esistenza di un mondo originario indistinto, in cui tutte le creature – uomo compreso – sentivano di far parte di un’unica, cosmica totalità, i nonni condividono con i bambini, oltre a una visione estetica del mondo e alla capacità di vedere “immaginativamente”, le caratteristiche di contraddittorietà, orfanezza, marginalità e stato di abbandono. Lo studio dei motivi archetipici del Puer e del Senex, in particolare attraverso i contributi di C. G. Jung e dei suoi principali collaboratori, rivela che le bellezze, le virtù, le “ali” e nel complesso tutti i doni di redenzione di cui entrambe queste figure sono portatrici si manifestano appieno solamente nell’unione delle due polarità archetipiche. È, nello specifico, la condizione archetipica del Puer-et-Senex che dona all’essere umano quella totalità perfetta tanto auspicabile che profetizza un ritorno alle origini, nonché un passaggio attraverso un “Altrove”, a garanzia della possibilità di esistenza autentica e, in ultima analisi, di salvezza. Accade tuttavia, alle volte, che il Senex perda “il suo bambino”, e allora i doni della lentezza, della Memoria e della redenzione svaniscono, trasformandosi in fretta, egoismo e dispotismo: l’amara e sconfortante negatività dell’archetipo scisso. Di questo si rende testimone la stessa letteratura per l’infanzia, che del reale non rivela unicamente le armonie e le bellezze ma anche le innegabili bassezze e incongruenze.
Guerzoni, E. (2021). Piccoli e Grandi. LI.B.E.R. LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI, 131, 61-65.
Piccoli e Grandi
Elena GuerzoniPrimo
2021
Abstract
All’interno dell’affollato mondo dei personaggi “di soglia” che la letteratura per l’infanzia ospita nelle sue pagine, i nonni, il cui rapporto con l’infanzia costituisce l’oggetto del presente articolo, rappresentano, dei bambini, i migliori compagni, quei “compagni di unicità” che più di chiunque altro sentono e vedono al modo dei bambini stessi, recuperando negli anni tardi quell’“occhio anomalo” che consente una visione estetica e insieme “immaginativa” del mondo. “Sopravvivenze”, come i fanciulli “antichissime”, che insieme all’infanzia testimoniano l’esistenza di un mondo originario indistinto, in cui tutte le creature – uomo compreso – sentivano di far parte di un’unica, cosmica totalità, i nonni condividono con i bambini, oltre a una visione estetica del mondo e alla capacità di vedere “immaginativamente”, le caratteristiche di contraddittorietà, orfanezza, marginalità e stato di abbandono. Lo studio dei motivi archetipici del Puer e del Senex, in particolare attraverso i contributi di C. G. Jung e dei suoi principali collaboratori, rivela che le bellezze, le virtù, le “ali” e nel complesso tutti i doni di redenzione di cui entrambe queste figure sono portatrici si manifestano appieno solamente nell’unione delle due polarità archetipiche. È, nello specifico, la condizione archetipica del Puer-et-Senex che dona all’essere umano quella totalità perfetta tanto auspicabile che profetizza un ritorno alle origini, nonché un passaggio attraverso un “Altrove”, a garanzia della possibilità di esistenza autentica e, in ultima analisi, di salvezza. Accade tuttavia, alle volte, che il Senex perda “il suo bambino”, e allora i doni della lentezza, della Memoria e della redenzione svaniscono, trasformandosi in fretta, egoismo e dispotismo: l’amara e sconfortante negatività dell’archetipo scisso. Di questo si rende testimone la stessa letteratura per l’infanzia, che del reale non rivela unicamente le armonie e le bellezze ma anche le innegabili bassezze e incongruenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.