Si potrebbe dire che nel nostro personale rapporto con la morte i ritratti, gli autoritratti e soprattutto le fotografie costituiscono i nostri monumenti privati, che si affiancano a quelli pubblici, di cui soprattutto si è parlato all’interno di questo convegno. Dicendo questo, tuttavia, non intendo suggerire una contrapposizione tra pubblico e privato, se mai una loro correlazione. Infatti, non solo le origini e le dinamiche psichiche di queste due forme di memoria sono simili, ma in qualche misura sovrapponibili. Infatti anche quelle che possono sembrare testimonianze assolutamente private, come le foto dei nostri cari o quelle di noi stessi, per adempiere alla loro funzione psicologica, hanno bisogno di incontrare lo sguardo dell’altro, trasformandosi così in qualcosa di pubblico. Ciò trova un preciso riscontro e una sorta di millenaria consacrazione nell’uso antico di porre sulla tomba il ritratto del morto. Così esposto allo sguardo di tutti, esso perde infatti parte della sua contingente singolarità e si trasforma in un piccolo monumento pubblico.
Stefano Ferrari (2010). Lutto e memoria nelle dinamiche del ritratto e dell'autoritratto. BOLOGNA : Bononia University Press.
Lutto e memoria nelle dinamiche del ritratto e dell'autoritratto
FERRARI, STEFANO
2010
Abstract
Si potrebbe dire che nel nostro personale rapporto con la morte i ritratti, gli autoritratti e soprattutto le fotografie costituiscono i nostri monumenti privati, che si affiancano a quelli pubblici, di cui soprattutto si è parlato all’interno di questo convegno. Dicendo questo, tuttavia, non intendo suggerire una contrapposizione tra pubblico e privato, se mai una loro correlazione. Infatti, non solo le origini e le dinamiche psichiche di queste due forme di memoria sono simili, ma in qualche misura sovrapponibili. Infatti anche quelle che possono sembrare testimonianze assolutamente private, come le foto dei nostri cari o quelle di noi stessi, per adempiere alla loro funzione psicologica, hanno bisogno di incontrare lo sguardo dell’altro, trasformandosi così in qualcosa di pubblico. Ciò trova un preciso riscontro e una sorta di millenaria consacrazione nell’uso antico di porre sulla tomba il ritratto del morto. Così esposto allo sguardo di tutti, esso perde infatti parte della sua contingente singolarità e si trasforma in un piccolo monumento pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.