La negoziazione assistita in sede di divorzio: l'assegno in unica soluzione

Le recenti modifiche intervenute in materia di negoziazione assistita ad opera del nuovo art. 6, comma 3°-bis, l. n. 162/14 – giusta il quale le parti possono «stabilire, nell’accordo, la corresponsione di un assegno in unica soluzione» da sottoporre ad una « valutazione di equità (…) effettuata dagli avvocati, mediante certificazione di tale pattuizione, ai sensi dell’articolo 5, ottavo comma, legge 1° dicembre 1970, n. 898» (art. 6, comma 3°-bis, l. n. 162/14) – inducono a ritenere che, anche in un ordinamento nel quale la maturata consapevolezza riguardo all’instabilità dei legami di coppia ha condotto ad imprimere una maggiore celerità allo scioglimento del matrimonio e a valorizzare il ruolo dei privati nella definizione dei suoi effetti economici, permanga l’imprescindibile esigenza di garantire l’attuazione di un modello di solidarietà post-coniugale che assicuri alla parte economicamente debole un nucleo minimo di tutela la cui valutazione non può essere completamente rimessa all’autonomia delle parti.