Definire il ruolo e l’importanza del contributo di Meyer Schapiro (1904-1996) allo sviluppo degli studi storico-artistici non è semplice, di là dalla retorica eulogistica d’occasione, così come non è semplice ridurre a una rigida ortodossia di scuola la peculiare finezza e insieme la ricchezza del suo stile di ricerca, frutto di poliedrici interessi intellettuali, di voraci curiosità scientifiche, di una multiforme strumentazione filologica e teorica. Eppure, proprio questa difficoltà sembra riflettere esemplarmente il carattere costitutivamente problematico della stessa disciplina storico-artistica, sempre costretta a ridefinire storicamente i propri oggetti di indagine e a rinegoziare con rigore di metodo i propri strumenti di analisi. Il volume delinea il profilo scientifico di Schapiro secondo diverse angolazioni critiche, per cercare di restituirne appunto la complessità non meno che la coerenza, ma anche alla luce dei problemi attuali, pragmatici e teorici, posti dallo studio dell’arte, delle immagini e della loro storia. A partire dunque da una prospettiva privilegiata i saggi qui raccolti si offrono pure come momento di riflessione sui fondamenti, sulle possibilità e i limiti di una disciplina “sfuggente” quasi per definizione.
La pelle del visibile. Qualche considerazione su "Campo e Veicolo” / L. Corrain. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 21-41. (Intervento presentato al convegno Meyer Schapiro e i metodi della storia dell'arte tenutosi a Roma, Accademia di Francia; Istituto Svizzero di Roma; Università degli studi di Roma "La Sapienza". nel 22-24 febbraio 2006).
La pelle del visibile. Qualche considerazione su "Campo e Veicolo”
CORRAIN, LUCIA
2010
Abstract
Definire il ruolo e l’importanza del contributo di Meyer Schapiro (1904-1996) allo sviluppo degli studi storico-artistici non è semplice, di là dalla retorica eulogistica d’occasione, così come non è semplice ridurre a una rigida ortodossia di scuola la peculiare finezza e insieme la ricchezza del suo stile di ricerca, frutto di poliedrici interessi intellettuali, di voraci curiosità scientifiche, di una multiforme strumentazione filologica e teorica. Eppure, proprio questa difficoltà sembra riflettere esemplarmente il carattere costitutivamente problematico della stessa disciplina storico-artistica, sempre costretta a ridefinire storicamente i propri oggetti di indagine e a rinegoziare con rigore di metodo i propri strumenti di analisi. Il volume delinea il profilo scientifico di Schapiro secondo diverse angolazioni critiche, per cercare di restituirne appunto la complessità non meno che la coerenza, ma anche alla luce dei problemi attuali, pragmatici e teorici, posti dallo studio dell’arte, delle immagini e della loro storia. A partire dunque da una prospettiva privilegiata i saggi qui raccolti si offrono pure come momento di riflessione sui fondamenti, sulle possibilità e i limiti di una disciplina “sfuggente” quasi per definizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.