La Manifattura europea e soprattutto quella italiana, che tanto qualifica e si identifica con il Made in Italy, ha assorbito l’idea che temi come sostenibilità e circolarità sono due vincoli che determinano qualità e prestazione, ma anche opportunità e valore sul mercato, sia quello dei beni intermedi (B2) sia quello destinato ai mercati finali (B2C). Sono sul tavolo dei ricercatori due argomenti di anticipazione fortemente connessi a quanto sopra riportato: come si integrano e si connettono conoscenze e linguaggi tradizionalmente limitati all’interno delle divisioni disciplinari (accademiche) o aziendali (le divisioni)? Questa condizione è inevitabile perché sostenibilità e circolarità non sono prerogative di un unico sapere né di una sola area dell’impresa, ma molte delle aziende italiane non sono pronte ad affrontare problemi o opportunità che non siano patrocinati da una divisione in modo specifico. Questi concetti non riguardano più solamente le dimensioni (fisiche) che gravitano intorno a temi come inquinamento o salute dei lavoratori, dei cittadini e dei consumatori. In questo articolo si ragiona sulla possibilità che l’Advanced design dei prodotti e dei servizi possa assumere un ruolo di mediazione tra il sapere e gli interessi interni ed esterni all’organizzazione. Parallelamente, si dà conto di alcune esperienze operative nelle quali la dimensione immateriale del fenomeno è gestita con strumenti tipici del Design thinking per ottenere risultati importanti, avvalorati dal cospicuo investimento, legato al Pnrr e al Partenariato esteso Pe11 Spoke 1 coordinato dall’Università di Bologna, nel quale sono stati messi al centro dell’attenzione questi due aspetti del fenomeno.

Laura Succini, V.P. (2023). Progettare processi di innovazione responsabili che rispettino la sostenibilità e la circolarità. SISTEMI & IMPRESA, 5, 22-29.

Progettare processi di innovazione responsabili che rispettino la sostenibilità e la circolarità

Laura Succini
;
Veronica Pasini;Flaviano Celaschi
2023

Abstract

La Manifattura europea e soprattutto quella italiana, che tanto qualifica e si identifica con il Made in Italy, ha assorbito l’idea che temi come sostenibilità e circolarità sono due vincoli che determinano qualità e prestazione, ma anche opportunità e valore sul mercato, sia quello dei beni intermedi (B2) sia quello destinato ai mercati finali (B2C). Sono sul tavolo dei ricercatori due argomenti di anticipazione fortemente connessi a quanto sopra riportato: come si integrano e si connettono conoscenze e linguaggi tradizionalmente limitati all’interno delle divisioni disciplinari (accademiche) o aziendali (le divisioni)? Questa condizione è inevitabile perché sostenibilità e circolarità non sono prerogative di un unico sapere né di una sola area dell’impresa, ma molte delle aziende italiane non sono pronte ad affrontare problemi o opportunità che non siano patrocinati da una divisione in modo specifico. Questi concetti non riguardano più solamente le dimensioni (fisiche) che gravitano intorno a temi come inquinamento o salute dei lavoratori, dei cittadini e dei consumatori. In questo articolo si ragiona sulla possibilità che l’Advanced design dei prodotti e dei servizi possa assumere un ruolo di mediazione tra il sapere e gli interessi interni ed esterni all’organizzazione. Parallelamente, si dà conto di alcune esperienze operative nelle quali la dimensione immateriale del fenomeno è gestita con strumenti tipici del Design thinking per ottenere risultati importanti, avvalorati dal cospicuo investimento, legato al Pnrr e al Partenariato esteso Pe11 Spoke 1 coordinato dall’Università di Bologna, nel quale sono stati messi al centro dell’attenzione questi due aspetti del fenomeno.
2023
Laura Succini, V.P. (2023). Progettare processi di innovazione responsabili che rispettino la sostenibilità e la circolarità. SISTEMI & IMPRESA, 5, 22-29.
Laura Succini, Veronica Pasini, Flaviano Celaschi
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