Non è semplice tratteggiare il complesso lavoro che l’Unione Europea svolge a sostegno delle politiche per l’infanzia e le ricadute di tale lavoro nei contesti educativi di ciascun paese. Nell’immaginario comune, infatti, l’Europa e le sue istituzioni sono spesso viste come qualcosa di distante dalle realtà locali e disgiunto dalle pratiche quotidiane realizzate in servizi e scuole dell’infanzia. Neppure è frequente, nei contesti educativi se non in quelli specialistici, porsi domande quali: qual è il ruolo effettivo dell'Unione Europea nel contesto dell'educazione della prima infanzia? che tipo di apporto può dare allo sviluppo e al sostegno dei servizi per l’infanzia nei diversi paesi? Queste domande, che sembrano a una prima lettura semplici, richiedono in realtà risposte abbastanza complesse poiché, di fatto, l'Unione Europea non ha una competenza vera e propria in materia di istruzione e di educazione: in base al principio di sussidiarietà, infatti, questo tipo di competenza è demandata agli Stati membri. A partire da queste considerazioni – che mettono in luce come i processi di elaborazione delle politiche europee per l’infanzia a livello europeo siano strettamente connessi a processi di advocacy e di sostegno all’implementazione delle riforme nei diversi Stati Membri – il presente contributo analizza come l’interazione tra tali processi abbia giocato un ruolo cruciale nel sostenere l’approvazione e l’attuazione della riforma sul sistema integrato 0-6 nel contesto italiano.
Arianna Lazzari (2023). Le politiche per l'infanzia nell'intersezione tra dimensione europea e nazionale. Parma : Edizioni Junior.
Le politiche per l'infanzia nell'intersezione tra dimensione europea e nazionale
Arianna Lazzari
2023
Abstract
Non è semplice tratteggiare il complesso lavoro che l’Unione Europea svolge a sostegno delle politiche per l’infanzia e le ricadute di tale lavoro nei contesti educativi di ciascun paese. Nell’immaginario comune, infatti, l’Europa e le sue istituzioni sono spesso viste come qualcosa di distante dalle realtà locali e disgiunto dalle pratiche quotidiane realizzate in servizi e scuole dell’infanzia. Neppure è frequente, nei contesti educativi se non in quelli specialistici, porsi domande quali: qual è il ruolo effettivo dell'Unione Europea nel contesto dell'educazione della prima infanzia? che tipo di apporto può dare allo sviluppo e al sostegno dei servizi per l’infanzia nei diversi paesi? Queste domande, che sembrano a una prima lettura semplici, richiedono in realtà risposte abbastanza complesse poiché, di fatto, l'Unione Europea non ha una competenza vera e propria in materia di istruzione e di educazione: in base al principio di sussidiarietà, infatti, questo tipo di competenza è demandata agli Stati membri. A partire da queste considerazioni – che mettono in luce come i processi di elaborazione delle politiche europee per l’infanzia a livello europeo siano strettamente connessi a processi di advocacy e di sostegno all’implementazione delle riforme nei diversi Stati Membri – il presente contributo analizza come l’interazione tra tali processi abbia giocato un ruolo cruciale nel sostenere l’approvazione e l’attuazione della riforma sul sistema integrato 0-6 nel contesto italiano.File | Dimensione | Formato | |
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