Il dolore lombare, talvolta irradiato all’arto inferiore (lombosciatalgia), è un sintomo molto diffuso nella popolazione dei paesi industrializzati. Secondo studi condotti in molti paesi (Danimarca, Svezia, Stati Uniti, Olanda, Regno Unito) circa il 70-80 per cento della popolazione adulta ha avuto almeno un’esperienza di un attacco acuto di LBP (Lower Back Pain, il nome tecnico del mal di schiena). Colpisce specialmente gli adulti, ma attuamente molti medici affermano che questo problema sta interessando sempre di piú anche i giovani. Nell’ambito di un progetto di ricerca più specifico( ), ci è sembrato interessante sottoporre a una verifica scientifica questa affermazione, esaminando un campione di pazienti che in anni recenti si sono rivolti a un centro specializzato nelle cure di tale patologia. I dati raccolti sono stati sottoposti a una prima analisi descrittiva - che sembrava mostrare un effettivo abbassamento dell’età media e dell’età mediana di insorgenza della malattia - e successivamente analizzati mediante varie tecniche di inferenza statistica. Scopo del presente lavoro è una discussione delle tecniche inferenziali adottate per elaborare i nostri dati. A causa della grande variabilità “naturale” presente nel fenomeno in considerazione (basti pensare che nel nostro campione il range di età va da un minimo di 12 anni ad un massimo di 85), le usuali procedure statistiche di verifica di ipotesi - parametriche e non parametriche - in questo caso si sono rivelate poco potenti e quindi non conclusive. Ci sembra che in questo contesto gli strumenti adatti siano quelli di “constrained inference” (inferenza in presenza di vincoli) descritti nel recente libro di Silvapulle e Sen (2005). Tali strumenti incorporano nelle procedure di verifica delle ipotesi conoscenze sulla struttura del fenomeno oggetto di studio quando queste si traducono in relazioni di ordine o diseguaglianze nell’ipotesi nulla o in quella alternativa. Come è ragionevole aspettarsi, questa informazione aggiuntiva spesso migliora l’inferenza statistica, anche se in molti casi l’inclusione di vincoli può complicare le procedure inferenziali e portare a test “non standard”, che spesso non è possibile eseguire con i software statistici più comuni.
U. DE SANTIS, A. GIOVAGNOLI, S. NARDINI (2005). Abbassamento di età nei pazienti lombalgici? Un’applicazione dell’inferenza vincolata nell’epidemiologia clinica. PADOVA : Università degli Studi di Padova.
Abbassamento di età nei pazienti lombalgici? Un’applicazione dell’inferenza vincolata nell’epidemiologia clinica
GIOVAGNOLI, ALESSANDRA;
2005
Abstract
Il dolore lombare, talvolta irradiato all’arto inferiore (lombosciatalgia), è un sintomo molto diffuso nella popolazione dei paesi industrializzati. Secondo studi condotti in molti paesi (Danimarca, Svezia, Stati Uniti, Olanda, Regno Unito) circa il 70-80 per cento della popolazione adulta ha avuto almeno un’esperienza di un attacco acuto di LBP (Lower Back Pain, il nome tecnico del mal di schiena). Colpisce specialmente gli adulti, ma attuamente molti medici affermano che questo problema sta interessando sempre di piú anche i giovani. Nell’ambito di un progetto di ricerca più specifico( ), ci è sembrato interessante sottoporre a una verifica scientifica questa affermazione, esaminando un campione di pazienti che in anni recenti si sono rivolti a un centro specializzato nelle cure di tale patologia. I dati raccolti sono stati sottoposti a una prima analisi descrittiva - che sembrava mostrare un effettivo abbassamento dell’età media e dell’età mediana di insorgenza della malattia - e successivamente analizzati mediante varie tecniche di inferenza statistica. Scopo del presente lavoro è una discussione delle tecniche inferenziali adottate per elaborare i nostri dati. A causa della grande variabilità “naturale” presente nel fenomeno in considerazione (basti pensare che nel nostro campione il range di età va da un minimo di 12 anni ad un massimo di 85), le usuali procedure statistiche di verifica di ipotesi - parametriche e non parametriche - in questo caso si sono rivelate poco potenti e quindi non conclusive. Ci sembra che in questo contesto gli strumenti adatti siano quelli di “constrained inference” (inferenza in presenza di vincoli) descritti nel recente libro di Silvapulle e Sen (2005). Tali strumenti incorporano nelle procedure di verifica delle ipotesi conoscenze sulla struttura del fenomeno oggetto di studio quando queste si traducono in relazioni di ordine o diseguaglianze nell’ipotesi nulla o in quella alternativa. Come è ragionevole aspettarsi, questa informazione aggiuntiva spesso migliora l’inferenza statistica, anche se in molti casi l’inclusione di vincoli può complicare le procedure inferenziali e portare a test “non standard”, che spesso non è possibile eseguire con i software statistici più comuni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.