Nel quadro di una nuova attenzione alla geografia dantesca, l'articolo esplora i riferimenti geografici nei canti del Paradiso relativi al cielo di Saturno (Paradiso XXI/XXII), mostrando come concorrano a formare una geografia sacra che interferisce in modo significativo anche con la costruzione autobiografica del poeta. In tale prospettiva si leggono le allusioni a Ravenna e al Monastero di Fonte Avellana da parte di Pier Damiani e quello a Monte Cassino da parte di san Benedetto. Sullo sfondo di una geografia resa sacra da tali esempi di ascesi e di santità assumono una luce nuova i molti riferimenti autobiografici a Firenze disseminati in questi canti.
L’Italia vista dal cielo: geografia sacra e modelli agiografici nei canti di Saturno («Paradiso» XXI-XXII)
Giuseppe Ledda
2021
Abstract
Nel quadro di una nuova attenzione alla geografia dantesca, l'articolo esplora i riferimenti geografici nei canti del Paradiso relativi al cielo di Saturno (Paradiso XXI/XXII), mostrando come concorrano a formare una geografia sacra che interferisce in modo significativo anche con la costruzione autobiografica del poeta. In tale prospettiva si leggono le allusioni a Ravenna e al Monastero di Fonte Avellana da parte di Pier Damiani e quello a Monte Cassino da parte di san Benedetto. Sullo sfondo di una geografia resa sacra da tali esempi di ascesi e di santità assumono una luce nuova i molti riferimenti autobiografici a Firenze disseminati in questi canti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.