Il libro (con prefazione di Piercamillo Davigo) indaga il principio di imparzialità del giudice all’interno del sistema giudiziario, facendo riferimento a nozioni di diritto costituzionale, diritto comparato, ordinamento giudiziario, diritto sostanziale e processuale, ma anche religiose, cinematografiche e molto altro ancora. Il risultato è di grande interesse e di agevole lettura, offrendo una molteplicità di prospettive di analisi, spunti critici e stimoli di riflessione. L’imparzialità, secondo l'a., si configura nella sua vera essenza come una “questione di coscienza”, interiore e soggettiva il cui processo di formazione è estremamente vulnerabile e travagliato e alla cui tutela sono funzionali le garanzie istituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura, nonché le forme di controllo e responsabilità a cui è soggetto il magistrato. Al contempo, però, l’imparzialità è anche una questione di forma, poiché “forma e sostanza” si compenetrano tra loro e richiedono che il giudice debba non solo essere ma anche apparire imparziale agli occhi della collettività.
Daniela Cavallini (2023). Recensione a LUIGI PAOLO COMOGLIO, Mito, fantasia e realtà del giudice imparziale, Wolters Kluwer-Cedam, Milano, 2021, pp. VII-350. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 2022, 711-715.
Recensione a LUIGI PAOLO COMOGLIO, Mito, fantasia e realtà del giudice imparziale, Wolters Kluwer-Cedam, Milano, 2021, pp. VII-350
Daniela Cavallini
2023
Abstract
Il libro (con prefazione di Piercamillo Davigo) indaga il principio di imparzialità del giudice all’interno del sistema giudiziario, facendo riferimento a nozioni di diritto costituzionale, diritto comparato, ordinamento giudiziario, diritto sostanziale e processuale, ma anche religiose, cinematografiche e molto altro ancora. Il risultato è di grande interesse e di agevole lettura, offrendo una molteplicità di prospettive di analisi, spunti critici e stimoli di riflessione. L’imparzialità, secondo l'a., si configura nella sua vera essenza come una “questione di coscienza”, interiore e soggettiva il cui processo di formazione è estremamente vulnerabile e travagliato e alla cui tutela sono funzionali le garanzie istituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura, nonché le forme di controllo e responsabilità a cui è soggetto il magistrato. Al contempo, però, l’imparzialità è anche una questione di forma, poiché “forma e sostanza” si compenetrano tra loro e richiedono che il giudice debba non solo essere ma anche apparire imparziale agli occhi della collettività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.