Il palazzo costruito dai fratelli Agnolo e Niccolò da Uzzano tra il 1408 e il 1417 rappresenta uno dei primi prototipi della tipologia del palazzo rinascimentale. Tre delle sue innovazioni più significative diventeranno la norma nella progettazione dell’architettura domestica dei successivi due secoli: il cortile centrale circondato da quattro portici, l’entrata principale dalla strada in asse con il cortile e le scale allineate con il portico d’entrata, poste parallelamente alla facciata principale. La scelta di costruire una nuova residenza a poca distanza dalla casa paterna fu dettata dalla necessità di rappresentanza dei due fratelli, membri del governo oligarchico della città. Un inventario dettagliato del palazzo del 1424 ha permesso di scoprire l’organizzazione originale degli spazi domestici, nei quali ogni fratello aveva a disposizione una camera, un’anticamera e uno scrittoio. Gli stessi documenti, accompagnati da un’attenta analisi della struttura, hanno consentito la ricostruzione virtuale del palazzo. L’affaccio sull’Arno era composto da una serie di terrazze che permettevano di godere del panorama della città, di partecipare agli eventi organizzati sul fiume e di usufruire di mezzi di trasporto fluviale. Infine, seppur nei limiti di un lotto circoscritto da numerosi vincoli, si è potuto riconoscere una modalità progettuale basata sull’uso di moduli legati al braccio fiorentino.
Lorenzo Vigotti (2022). Towards the Renaissance palace typology: Palazzo da Uzzano’s architectural innovations (1408-1417). ANNALI DI ARCHITETTURA, 34, 19-36.
Towards the Renaissance palace typology: Palazzo da Uzzano’s architectural innovations (1408-1417)
Lorenzo Vigotti
Primo
2022
Abstract
Il palazzo costruito dai fratelli Agnolo e Niccolò da Uzzano tra il 1408 e il 1417 rappresenta uno dei primi prototipi della tipologia del palazzo rinascimentale. Tre delle sue innovazioni più significative diventeranno la norma nella progettazione dell’architettura domestica dei successivi due secoli: il cortile centrale circondato da quattro portici, l’entrata principale dalla strada in asse con il cortile e le scale allineate con il portico d’entrata, poste parallelamente alla facciata principale. La scelta di costruire una nuova residenza a poca distanza dalla casa paterna fu dettata dalla necessità di rappresentanza dei due fratelli, membri del governo oligarchico della città. Un inventario dettagliato del palazzo del 1424 ha permesso di scoprire l’organizzazione originale degli spazi domestici, nei quali ogni fratello aveva a disposizione una camera, un’anticamera e uno scrittoio. Gli stessi documenti, accompagnati da un’attenta analisi della struttura, hanno consentito la ricostruzione virtuale del palazzo. L’affaccio sull’Arno era composto da una serie di terrazze che permettevano di godere del panorama della città, di partecipare agli eventi organizzati sul fiume e di usufruire di mezzi di trasporto fluviale. Infine, seppur nei limiti di un lotto circoscritto da numerosi vincoli, si è potuto riconoscere una modalità progettuale basata sull’uso di moduli legati al braccio fiorentino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.