Lo sport risulta pienamente integrato nei dispositivi culturali e finanziari del mondo globalizzato, come si evince facilmente, ad esempio, dal fatto che è entrato far parte del gossip al pari di argomenti quali clima, politica, economia, ecc., un chiaro indice dello status raggiunto dalle attività motorie e sportive. Que¬ste ultime vanno dunque considerate un movimento che (giustamente) beneficia di grandi successi, notorietà e risorse. Tuttavia, benché da una parte tali processi risultino decisamente positivi, dall’altra riducono le pratiche a modelli rigidi e prestabiliti. Si viene quindi a de-terminare ciò che a livello popolare si designa come “gabbia d’oro”: una condizione apparentemente molto bella ma che in definitiva toglie libertà e quindi limita lo sviluppo di potenziali capacità formative, ad esempio di tipo inclusivo. Al fine di comprendere appieno tali processi, occorre tenere presente che le attività ludico sportive dovrebbero fornire esperienze globali (di tipo fisico, salutistico, ricreativo e sociale) per tutti, cioè non rivolte solo ai “campioni”, ovvero soggetti particolar-mente ben dotati dal punto di vista fisico e mentale – atleti paralimpici compresi. In breve, le potenzialità formative delle pratiche sportive nascono dal fatto che costituiscono una “pedagogia delle condotte motorie della decisione”, nel senso di percorsi che favoriscono l’espressione della persona at¬traverso scelte effettuate considerando il contesto d’azione, ovvero confrontandosi con l’ambiente fisico e sociale. Partendo da questa prospettiva, compito dell’educa¬tore sarebbe sostanzialmente il creare le condizioni e fornire gli strumenti con cui i soggetti possono prendere appunto decisioni personali, sviluppando così un alto grado di autonomia.
Alessandro Bortolotti (2023). Lo Sport adatto. Esperienze e riflessioni sull’attività motoria per tutti, disabili compresi.. Bologna : BUP - Bologna University Press.
Lo Sport adatto. Esperienze e riflessioni sull’attività motoria per tutti, disabili compresi.
Alessandro Bortolotti
2023
Abstract
Lo sport risulta pienamente integrato nei dispositivi culturali e finanziari del mondo globalizzato, come si evince facilmente, ad esempio, dal fatto che è entrato far parte del gossip al pari di argomenti quali clima, politica, economia, ecc., un chiaro indice dello status raggiunto dalle attività motorie e sportive. Que¬ste ultime vanno dunque considerate un movimento che (giustamente) beneficia di grandi successi, notorietà e risorse. Tuttavia, benché da una parte tali processi risultino decisamente positivi, dall’altra riducono le pratiche a modelli rigidi e prestabiliti. Si viene quindi a de-terminare ciò che a livello popolare si designa come “gabbia d’oro”: una condizione apparentemente molto bella ma che in definitiva toglie libertà e quindi limita lo sviluppo di potenziali capacità formative, ad esempio di tipo inclusivo. Al fine di comprendere appieno tali processi, occorre tenere presente che le attività ludico sportive dovrebbero fornire esperienze globali (di tipo fisico, salutistico, ricreativo e sociale) per tutti, cioè non rivolte solo ai “campioni”, ovvero soggetti particolar-mente ben dotati dal punto di vista fisico e mentale – atleti paralimpici compresi. In breve, le potenzialità formative delle pratiche sportive nascono dal fatto che costituiscono una “pedagogia delle condotte motorie della decisione”, nel senso di percorsi che favoriscono l’espressione della persona at¬traverso scelte effettuate considerando il contesto d’azione, ovvero confrontandosi con l’ambiente fisico e sociale. Partendo da questa prospettiva, compito dell’educa¬tore sarebbe sostanzialmente il creare le condizioni e fornire gli strumenti con cui i soggetti possono prendere appunto decisioni personali, sviluppando così un alto grado di autonomia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.