Il presente articolo propone una inedita esplorazione delle possibili 'consonanze' , nel rapporto critico con gli ideali e la prassi della Rivoluzione francese, tra due profili di intellettuali per altri versi decisamente distanti: il giurista-teologo musulmano egiziano ‘Abd al-Raḥmān al-Jabartī (1754-1825), esperto di scienze islamiche e curioso delle più diverse forme del sapere, attivo nella prestigiosa università di al-Azhar al Cairo, e il nobile cattolico marchigiano Monaldo Leopardi (1776-1847), cultore delle scienze e delle lettere, devoto della Chiesa e suddito fedele (ma non acritico) dello Stato Pontificio. Al di là della mera coincidenza cronologica delle loro esistenze terrene e di una non comune sete di sapere, un termine di collegamento profondo permette di confrontare le esperienze culturali e spirituali di questi due dotti che non si incontrarono mai e che certamente non ebbero neppure una vaga idea dell’esistenza l’uno dell’altro: la formulazione di valutazioni critiche sul periodo rivoluzionario , e in particolare sull'esperienza di Bonaparte, nel più ampio quadro di una volontà di elaborazione teorica tesa alla riaffermazione dei principi tradizionali di organizzazione delle rispettive società di appartenenza.
Monaldo e Al-Jabarti: consonanze controrivoluzionarie su opposte sponde del Mediterraneo / Giuseppe Cecere. - In: QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE. - ISSN 1721-5269. - STAMPA. - 407:(2023), pp. 99-110.
Monaldo e Al-Jabarti: consonanze controrivoluzionarie su opposte sponde del Mediterraneo
Giuseppe Cecere
2023
Abstract
Il presente articolo propone una inedita esplorazione delle possibili 'consonanze' , nel rapporto critico con gli ideali e la prassi della Rivoluzione francese, tra due profili di intellettuali per altri versi decisamente distanti: il giurista-teologo musulmano egiziano ‘Abd al-Raḥmān al-Jabartī (1754-1825), esperto di scienze islamiche e curioso delle più diverse forme del sapere, attivo nella prestigiosa università di al-Azhar al Cairo, e il nobile cattolico marchigiano Monaldo Leopardi (1776-1847), cultore delle scienze e delle lettere, devoto della Chiesa e suddito fedele (ma non acritico) dello Stato Pontificio. Al di là della mera coincidenza cronologica delle loro esistenze terrene e di una non comune sete di sapere, un termine di collegamento profondo permette di confrontare le esperienze culturali e spirituali di questi due dotti che non si incontrarono mai e che certamente non ebbero neppure una vaga idea dell’esistenza l’uno dell’altro: la formulazione di valutazioni critiche sul periodo rivoluzionario , e in particolare sull'esperienza di Bonaparte, nel più ampio quadro di una volontà di elaborazione teorica tesa alla riaffermazione dei principi tradizionali di organizzazione delle rispettive società di appartenenza.File | Dimensione | Formato | |
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