Italo Calvino e la critica alla società dei consumi

Parlare di Italo Calvino come di un critico della società dei consumi è senz’altro corretto, ma potrebbe non essere immediato come per altri scrittori (quale, per esempio, Pier Paolo Pasolini, tacciato dallo stesso Calvino di nostalgismo nei confronti del passato preindustriale). Tuttavia non c'è dubbio che tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo Calvino offra con le sue opere un'osservazione e un'interpretazione delle tendenze della società industriale e degli effetti sociali, culturali e antropologici derivati dal miracolo economico, sviluppando riflessioni su questioni quali l’inquinamento, l’alienazione nel lavoro, la pubblicità, il consumismo. L'articolo indaga queste tematiche nell'opera calviniana, in particolare nei racconti lunghi La speculazione edilizia (1957) e La nuvola di smog (1958).