L’urbanistica come strumento di tutela dei paesaggi rurali storici

Towards the end of the 1970s, the intensity of territorial transformations made it 'dramatically urgent' - as the town planner GianFranco Di Pietro, to whom this issue of 'Contexts' is dedicated, recalls - to identify, in Tuscany, an urban planning instrument aimed at protecting the landscape. This urgency can be ascribed to the early planning chapter of Tuscany's historic rural landscapes, a few years before the formal definition of 'landscape' planning that began in 1985 with the so-called Galasso law. Tuscan Regional Law No. 10/1979 (Transitory Urban Rules on Agricultural Areas) induced Tuscan municipalities to adopt PRG variants for agricultural areas in order to provide specific regulations both for areas with "particular morphological, environmental and productive characteristics" (Art. 1) and for rural architecture of "particular cultural or environmental value" included in a "special list" to be annexed to the land use plan.

Sul finire degli anni Settanta, l’intensità delle trasformazioni territoriali rende “drammaticamente urgente” – come ricorda l'urbanista GianFranco Di Pietro, cui è dedicato il presente fascicolo di “Contesti” – l’individuazione, in Toscana, di uno strumento urbanistico indirizzato alla tutela del paesaggio. È ascrivibile a tale urgenza il precoce capitolo di pianificazione dei paesaggi rurali storici toscani, di pochi anni precedente la definizione formale della pianificazione ‘paesistica’ avvenuta a partire dal 1985 con la cosiddetta legge Galasso. La legge regionale toscana n. 10/1979 (Norme urbanistiche transitorie relative alle zone agricole) indusse i Comuni toscani a dotarsi di Varianti al PRG per le zone agricole al fi ne di prevedere una specifica normativa sia per le aree che presentavano “particolari caratteri morfologici, ambientali e produttivi” (art. 1), sia per le architetture rurali di “particolare valore culturale o ambientale” ricomprese in un “apposito elenco” da allegare al piano regolatore.