Si tratta della recensione di un approfondito dialogo, animato da interrogativi, tra esperienze cliniche e di ricerca aperte alle ambivalenze, che conduce il lettore in un percorso attraverso storie differenti, contesti diversi (clinici, formativi ecc.) e varie prospettive interpretative accomunate dal comune impegno a misurarsi con molteplici forme dell’invisibile nella vita socio-culturale e come attivatore della cura in particolare, soprattutto quando riesce ad essere narrato o in qualche modo rappresentato. Questo volume “polifonico”, come le Autrici dell’introduzione (Cima e Finco) amano chiamarlo, emerge dal convegno bergamasco Forme dell’invisibile. Esperienze di cura nella migrazione del 2019, organizzato congiuntamente dal laboratorio “Saperi situati” dell’Università di Verona e dal Centro di formazione, ricerca e mediazione (Fo.R.Me) della Cooperativa Impresa Sociale Ruah che ha organizzato ed ospitato l’incontro
Riccio B (2023). Narrare ed elaborare coralmente l’invisibile in migrazione e oltre. Rita Finco (a cura di), Esperienze di cura in migrazione. Forme dell’invisibile e narrazioni possibili: l’orizzonte etnoclinico, postfazione di Jean Pierre Dozon, Ombre Corte, Verona 2022. AM, 56(Dicembre), 309-312.
Narrare ed elaborare coralmente l’invisibile in migrazione e oltre. Rita Finco (a cura di), Esperienze di cura in migrazione. Forme dell’invisibile e narrazioni possibili: l’orizzonte etnoclinico, postfazione di Jean Pierre Dozon, Ombre Corte, Verona 2022
Riccio B
2023
Abstract
Si tratta della recensione di un approfondito dialogo, animato da interrogativi, tra esperienze cliniche e di ricerca aperte alle ambivalenze, che conduce il lettore in un percorso attraverso storie differenti, contesti diversi (clinici, formativi ecc.) e varie prospettive interpretative accomunate dal comune impegno a misurarsi con molteplici forme dell’invisibile nella vita socio-culturale e come attivatore della cura in particolare, soprattutto quando riesce ad essere narrato o in qualche modo rappresentato. Questo volume “polifonico”, come le Autrici dell’introduzione (Cima e Finco) amano chiamarlo, emerge dal convegno bergamasco Forme dell’invisibile. Esperienze di cura nella migrazione del 2019, organizzato congiuntamente dal laboratorio “Saperi situati” dell’Università di Verona e dal Centro di formazione, ricerca e mediazione (Fo.R.Me) della Cooperativa Impresa Sociale Ruah che ha organizzato ed ospitato l’incontroFile | Dimensione | Formato | |
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