L’articolo prende le mosse da alcuni scritti teorici di Mario Lodi dedicati al tema del teatro a scuola, in particolare “Ciao, teatro” del 1982. Qui e altrove l’idea del teatro a scuola appare centrale nella pratica educativa del maestro di Piadena, in quanto momento di libertà creativa in grado di sostanziare la vita di bambini e bambine. Il teatro è gioco, travestimento, empatia, ascolto reciproco, ideazione, creazione di mondi che replicano, trasfigurano o negano quello reale. E diventa così tappa di maturazione importante, nel gioco e nello scambio dei ruoli. Tutto questo viene anche storicamente situato in anni cruciali di ripensamento della pratica educativa (gli anni Settanta), a contatto con un fermento culturale e politico nuovo, capace appunto di investire il mondo della scuola nelle sue punte di pensiero più avanzate. La pratica della drammatizzazione diviene così perno dei percorsi pedagogici immaginati da Lodi, che comunque, già agli esordi della sua attività di maestro, aveva affrontato il teatro (per es. con “Bandiera” del 1958; ed anche il più noto “Cipì” nasce prima come testo teatrale condiviso con i bambini e poi come narrazione per l’infanzia).
Nicola Bonazzi (2023). Mario Lodi: il gioco del teatro, il teatro della vita.. Roma : Tab Edizioni.
Mario Lodi: il gioco del teatro, il teatro della vita.
Nicola Bonazzi
2023
Abstract
L’articolo prende le mosse da alcuni scritti teorici di Mario Lodi dedicati al tema del teatro a scuola, in particolare “Ciao, teatro” del 1982. Qui e altrove l’idea del teatro a scuola appare centrale nella pratica educativa del maestro di Piadena, in quanto momento di libertà creativa in grado di sostanziare la vita di bambini e bambine. Il teatro è gioco, travestimento, empatia, ascolto reciproco, ideazione, creazione di mondi che replicano, trasfigurano o negano quello reale. E diventa così tappa di maturazione importante, nel gioco e nello scambio dei ruoli. Tutto questo viene anche storicamente situato in anni cruciali di ripensamento della pratica educativa (gli anni Settanta), a contatto con un fermento culturale e politico nuovo, capace appunto di investire il mondo della scuola nelle sue punte di pensiero più avanzate. La pratica della drammatizzazione diviene così perno dei percorsi pedagogici immaginati da Lodi, che comunque, già agli esordi della sua attività di maestro, aveva affrontato il teatro (per es. con “Bandiera” del 1958; ed anche il più noto “Cipì” nasce prima come testo teatrale condiviso con i bambini e poi come narrazione per l’infanzia).File | Dimensione | Formato | |
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