La compilazione di un indice tematico per un testo destinato alla didattica dell’interpretazione è un’attività molto impegnativa. Non tanto per la fatica manuale o mentale, ma poiché ci si rende conto nella cernita delle parole da inserire che si tratta di configurare il discorso sull’interpretazione in lingua italiana: ad ogni passo si pone la scelta di quali parole costituiscono la disciplina, quali bisogna conoscere per orientarsi al suo interno, quali sono solo pertinenti, quali talmente specifiche o, al contrario, talmente generali da non meritare di essere inserite in un indice tematico, perché l’argomento si troverebbe solo in una pagina o, viceversa, in troppe pagine del testo. Al contempo, ci si rende conto della responsabilità insita nell’includere e nell’escludere certe parole: aleggia sempre il timore di fare un torto a chi consulterà il volume per apprendere, insegnare o fare ricerca sull’interpretazione per averlo lasciato all’oscuro di aspetti da approfondire o almeno da prendere in considerazione, lasciandosi guidare dalle parole chiave di un index, cioè un “indicatore” come l’etimologia latina rivela. Questa riflessione scaturisce dall’essermi trovata a compilare due indici tematici sull’interpretazione a distanza di circa 20 anni l’uno dall’altro per due diversi volumi nel 1999 e nel 2021. Tale contributo da conto di queste evoluzioni.
RUSSO, M. (2023). Le parole dell’interpretazione. BOLOGNA : BUP [10.30682/sitlec44].
Le parole dell’interpretazione
RUSSO, MARIACHIARA
2023
Abstract
La compilazione di un indice tematico per un testo destinato alla didattica dell’interpretazione è un’attività molto impegnativa. Non tanto per la fatica manuale o mentale, ma poiché ci si rende conto nella cernita delle parole da inserire che si tratta di configurare il discorso sull’interpretazione in lingua italiana: ad ogni passo si pone la scelta di quali parole costituiscono la disciplina, quali bisogna conoscere per orientarsi al suo interno, quali sono solo pertinenti, quali talmente specifiche o, al contrario, talmente generali da non meritare di essere inserite in un indice tematico, perché l’argomento si troverebbe solo in una pagina o, viceversa, in troppe pagine del testo. Al contempo, ci si rende conto della responsabilità insita nell’includere e nell’escludere certe parole: aleggia sempre il timore di fare un torto a chi consulterà il volume per apprendere, insegnare o fare ricerca sull’interpretazione per averlo lasciato all’oscuro di aspetti da approfondire o almeno da prendere in considerazione, lasciandosi guidare dalle parole chiave di un index, cioè un “indicatore” come l’etimologia latina rivela. Questa riflessione scaturisce dall’essermi trovata a compilare due indici tematici sull’interpretazione a distanza di circa 20 anni l’uno dall’altro per due diversi volumi nel 1999 e nel 2021. Tale contributo da conto di queste evoluzioni.File | Dimensione | Formato | |
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