Al fondamento della nuova disciplina delle sostituzioni penali, introdotta dalla recente riforma Cartabia, si ritrova l’idea di prevedere delle vere e proprie pene, ovvero sanzioni restrittive della libertà personale, che sia più efficiente applicare già in fase cognitiva, mediante degli espedienti sostanziali e procedurali per renderle convenienti rispetto alle pene detentive e alle misure alternative, con il protagonismo degli attori della giustizia verso la risoluzione dei problemi di funzionamento del sistema penale e senza il sacrificio del perseguimento degli scopi costituzionali e ordinamentali delle pene. Il saggio intende mettere in discussione tali assunti, mediante l’impegno ad argomentare che – almeno con riguardo ai due assi portanti della nuova disciplina che vengono approfonditi, vale a dire il lavoro come pena sostitutiva, tra riparazione e coazione, e l’esecuzione delle pene sostitutive, tra assistenza e controllo – il sedicente modello Cartabia comporta privazioni o limitazioni di diritti e garanzie, come pure impatta in modo negativo o riduttivo rispetto alle strutture del sistema e alle missioni del personale.
Davide Bertaccini (2023). Nuova o vecchia penalità nella riforma efficientista? Le pene sostitutive alla prova delle istanze garantiste e delle ragioni strutturali. L'INDICE PENALE, 3, 205-223.
Nuova o vecchia penalità nella riforma efficientista? Le pene sostitutive alla prova delle istanze garantiste e delle ragioni strutturali
Davide Bertaccini
2023
Abstract
Al fondamento della nuova disciplina delle sostituzioni penali, introdotta dalla recente riforma Cartabia, si ritrova l’idea di prevedere delle vere e proprie pene, ovvero sanzioni restrittive della libertà personale, che sia più efficiente applicare già in fase cognitiva, mediante degli espedienti sostanziali e procedurali per renderle convenienti rispetto alle pene detentive e alle misure alternative, con il protagonismo degli attori della giustizia verso la risoluzione dei problemi di funzionamento del sistema penale e senza il sacrificio del perseguimento degli scopi costituzionali e ordinamentali delle pene. Il saggio intende mettere in discussione tali assunti, mediante l’impegno ad argomentare che – almeno con riguardo ai due assi portanti della nuova disciplina che vengono approfonditi, vale a dire il lavoro come pena sostitutiva, tra riparazione e coazione, e l’esecuzione delle pene sostitutive, tra assistenza e controllo – il sedicente modello Cartabia comporta privazioni o limitazioni di diritti e garanzie, come pure impatta in modo negativo o riduttivo rispetto alle strutture del sistema e alle missioni del personale.File | Dimensione | Formato | |
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