Il fatto che la narrazione comporti un processo di ricostruzione linguistica e comunicativa e di re-interpretazione del passato emerge chiaramente nelle interviste autobiografico-narrative, in cui i contenuti mnestici riaffiorano nel momento in cui il parlante narra la sua storia. Il racconto autobiografico consente alla persona di rappresentare e costruire attivamente la propria identità narrativa. L’intreccio che si viene così a creare con la configurazione e la riconfigurazione dell’identità di chi parla viene sottolineato, tra gli altri, da Fivush e Buckner: «We each author our own life story; in constructing and recounting our past, we are simultaneously constructing and reconstructing our selves. Who we are is very much created through autobiographical narratives». Nel caso della seconda generazione di parlanti tedescofoni in Israele l’indagine delle diverse costellazioni identitarie che affiorano nella narrazione (cfr. par. 2) è fortemente legata al confronto con la lingua, la cultura e i Paesi di origine dei genitori (cfr. par. 3). Attraverso un’analisi longitudinale di due testimonianze della stessa parlante, intervistata prima nel 2005, poi nel 2019 nella cornice del cosiddetto Israelkorpus (cfr. par. 3), il presente contributo intende mostrare come il lavoro identitario sia fortemente connesso alla (mutata) percezione dell’identità di un luogo, in questo caso Vienna.

"Und irgendwie hab ich das Gefühl gehabt, dass ich zu, dass ich zu diesem Platz dazu gehöre". Identità culturale e luoghi di famiglia nella seconda generazione di parlanti tedescofoni in Israele / Rita Luppi. - ELETTRONICO. - 196:(2023), pp. 103-118.

"Und irgendwie hab ich das Gefühl gehabt, dass ich zu, dass ich zu diesem Platz dazu gehöre". Identità culturale e luoghi di famiglia nella seconda generazione di parlanti tedescofoni in Israele

Rita Luppi
2023

Abstract

Il fatto che la narrazione comporti un processo di ricostruzione linguistica e comunicativa e di re-interpretazione del passato emerge chiaramente nelle interviste autobiografico-narrative, in cui i contenuti mnestici riaffiorano nel momento in cui il parlante narra la sua storia. Il racconto autobiografico consente alla persona di rappresentare e costruire attivamente la propria identità narrativa. L’intreccio che si viene così a creare con la configurazione e la riconfigurazione dell’identità di chi parla viene sottolineato, tra gli altri, da Fivush e Buckner: «We each author our own life story; in constructing and recounting our past, we are simultaneously constructing and reconstructing our selves. Who we are is very much created through autobiographical narratives». Nel caso della seconda generazione di parlanti tedescofoni in Israele l’indagine delle diverse costellazioni identitarie che affiorano nella narrazione (cfr. par. 2) è fortemente legata al confronto con la lingua, la cultura e i Paesi di origine dei genitori (cfr. par. 3). Attraverso un’analisi longitudinale di due testimonianze della stessa parlante, intervistata prima nel 2005, poi nel 2019 nella cornice del cosiddetto Israelkorpus (cfr. par. 3), il presente contributo intende mostrare come il lavoro identitario sia fortemente connesso alla (mutata) percezione dell’identità di un luogo, in questo caso Vienna.
2023
Dialoghi sull'identità
103
118
"Und irgendwie hab ich das Gefühl gehabt, dass ich zu, dass ich zu diesem Platz dazu gehöre". Identità culturale e luoghi di famiglia nella seconda generazione di parlanti tedescofoni in Israele / Rita Luppi. - ELETTRONICO. - 196:(2023), pp. 103-118.
Rita Luppi
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