I temi sviluppati da Origene nelle «Series in Matthaeum» 138-140, alla luce del testo evangelico commentato (la sezione che va da Mt 27, 50 a 27, 54), sono in stretto rapporto con le «Series precedenti», delle quali esse riprendono diversi motivi già introdotti dall’autore nell’esaminare il racconto della Passione nel primo vangelo. In particolare, notiamo due aspetti su cui l’Alessandrino torna nuovamente a soffermarsi: da un lato, la «vox», il ‘grido’ di Gesù sulla croce, oggetto di una prima spiegazione in CMtS 135, in relazione al passo di Mt 27, 46, e riproposto al commentatore da Mt 27, 50, dove troviamo l’identica espressione «a gran voce», per indicare il secondo ed ultimo «grido» del Salvatore; dall’altro, i «signa», le manifestazioni straordinarie che accompagnano l’epilogo della crocifissione – un motivo emerso fin da CMtS 134, con le riflessioni sulle «tenebre» che avvolgono la terra dall’ora sesta all’ora nona (Mt 27, 45) – e che adesso s’intensificano al punto da configurarsi ormai come preannuncio della resurrezione (Mt 27, 53). Tuttavia, nelle «Series» che precedono immediatamente la sua sequenza conclusiva, il dramma della croce sembra essere considerato soprattuto nella prospettiva dell’umanità sofferente del Verbo. O, per meglio dire, esso è visto in primo luogo a partire dalla dinamica della «kenosis», dell’abbassamento umano del Logos incarnato – fino alle parole dell’estrema derelizione, consegnate al Salmo 21 (22), 2 del primo grido (Mt 27, 46: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?») –, sebbene tale attenzione non significhi per Origene dover insistere particolarmente sullo «scandalo della croce’». Invece, le nostre «Series», in parte facendo proprio il crescendo racchiuso nella stessa pericope matteana, si mostrano preoccupate di focalizzare piuttosto il tema dell’innalzamento del Crocifisso, il quale nell’atto stesso di morire disvela in pienezza il suo mistero divino-umano di Logos fatto carne.

L. Perrone (2010). «La morte in croce di Gesù, epifania divina del mistero del Logos fatto carne» (Origene, Commentariorum Series in Matthaeum, 138-140). ADAMANTIUS, 16, 286-307.

«La morte in croce di Gesù, epifania divina del mistero del Logos fatto carne» (Origene, Commentariorum Series in Matthaeum, 138-140).

PERRONE, LORENZO
2010

Abstract

I temi sviluppati da Origene nelle «Series in Matthaeum» 138-140, alla luce del testo evangelico commentato (la sezione che va da Mt 27, 50 a 27, 54), sono in stretto rapporto con le «Series precedenti», delle quali esse riprendono diversi motivi già introdotti dall’autore nell’esaminare il racconto della Passione nel primo vangelo. In particolare, notiamo due aspetti su cui l’Alessandrino torna nuovamente a soffermarsi: da un lato, la «vox», il ‘grido’ di Gesù sulla croce, oggetto di una prima spiegazione in CMtS 135, in relazione al passo di Mt 27, 46, e riproposto al commentatore da Mt 27, 50, dove troviamo l’identica espressione «a gran voce», per indicare il secondo ed ultimo «grido» del Salvatore; dall’altro, i «signa», le manifestazioni straordinarie che accompagnano l’epilogo della crocifissione – un motivo emerso fin da CMtS 134, con le riflessioni sulle «tenebre» che avvolgono la terra dall’ora sesta all’ora nona (Mt 27, 45) – e che adesso s’intensificano al punto da configurarsi ormai come preannuncio della resurrezione (Mt 27, 53). Tuttavia, nelle «Series» che precedono immediatamente la sua sequenza conclusiva, il dramma della croce sembra essere considerato soprattuto nella prospettiva dell’umanità sofferente del Verbo. O, per meglio dire, esso è visto in primo luogo a partire dalla dinamica della «kenosis», dell’abbassamento umano del Logos incarnato – fino alle parole dell’estrema derelizione, consegnate al Salmo 21 (22), 2 del primo grido (Mt 27, 46: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?») –, sebbene tale attenzione non significhi per Origene dover insistere particolarmente sullo «scandalo della croce’». Invece, le nostre «Series», in parte facendo proprio il crescendo racchiuso nella stessa pericope matteana, si mostrano preoccupate di focalizzare piuttosto il tema dell’innalzamento del Crocifisso, il quale nell’atto stesso di morire disvela in pienezza il suo mistero divino-umano di Logos fatto carne.
2010
L. Perrone (2010). «La morte in croce di Gesù, epifania divina del mistero del Logos fatto carne» (Origene, Commentariorum Series in Matthaeum, 138-140). ADAMANTIUS, 16, 286-307.
L. Perrone
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