Questo libro è il racconto corale dei sogni, delle illusioni, delle contraddizioni di coloro che parteciparono al Risorgimento indossando un’uniforme. Una storia culturale e politica della professione di ufficiale nell’Ottocento italiano, raccontata attraverso le vite di tre uomini eccezionali. Salvatore, Enrico, Cesare. Tre figli del Secolo, tre borghesi, tre provinciali che attraverso la carriera delle armi arrivarono a diventare più potenti dei duchi e dei principi che quella carriera avevano sempre trattato come cosa propria. Tre percorsi simili eppure profondamente diversi, che si incontrano, si separano e si intrecciano, ma che approdano tutti e tre alla realizzazione dell’ideale borghese e liberale della promozione sociale attraverso l’esercizio di una professione. Nel loro caso, il mestiere delle armi. Attorno alle loro biografie si affollano quelle di tanti altri attori di quella straordinaria vicenda politica, culturale e militare che fu il Risorgimento italiano. Amici e nemici, sognatori e grigi esecutori, geni e macellai. Da Alfonso Lamarmora col suo esercito di soldati professionisti, all’eroismo tinto di follia del patriota Carlo Pisacane, al tragico destino di apostata del cortigiano Alessandro Nunziante. Dal brillante generale Govone, impazzito alla vigilia di Porta Pia al savoiardo Pelloux, abile navigatore dei corridoi ministeriali e dell’aula parlamentare. Da Giuseppe Garibaldi ai decrepiti generali borbonici che persero un regno per incapacità e fanatismo. Dai nobili e tetragoni cavalieri della tavola rotonda sabauda che fanno di malavoglia il Grande Piemonte, ai figli dei piccoli borghesi che fanno l’Italia, o almeno ci provano.

L'elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme

Lorenzini, Jacopo
2020

Abstract

Questo libro è il racconto corale dei sogni, delle illusioni, delle contraddizioni di coloro che parteciparono al Risorgimento indossando un’uniforme. Una storia culturale e politica della professione di ufficiale nell’Ottocento italiano, raccontata attraverso le vite di tre uomini eccezionali. Salvatore, Enrico, Cesare. Tre figli del Secolo, tre borghesi, tre provinciali che attraverso la carriera delle armi arrivarono a diventare più potenti dei duchi e dei principi che quella carriera avevano sempre trattato come cosa propria. Tre percorsi simili eppure profondamente diversi, che si incontrano, si separano e si intrecciano, ma che approdano tutti e tre alla realizzazione dell’ideale borghese e liberale della promozione sociale attraverso l’esercizio di una professione. Nel loro caso, il mestiere delle armi. Attorno alle loro biografie si affollano quelle di tanti altri attori di quella straordinaria vicenda politica, culturale e militare che fu il Risorgimento italiano. Amici e nemici, sognatori e grigi esecutori, geni e macellai. Da Alfonso Lamarmora col suo esercito di soldati professionisti, all’eroismo tinto di follia del patriota Carlo Pisacane, al tragico destino di apostata del cortigiano Alessandro Nunziante. Dal brillante generale Govone, impazzito alla vigilia di Porta Pia al savoiardo Pelloux, abile navigatore dei corridoi ministeriali e dell’aula parlamentare. Da Giuseppe Garibaldi ai decrepiti generali borbonici che persero un regno per incapacità e fanatismo. Dai nobili e tetragoni cavalieri della tavola rotonda sabauda che fanno di malavoglia il Grande Piemonte, ai figli dei piccoli borghesi che fanno l’Italia, o almeno ci provano.
2020
313
9788869735288
Lorenzini, Jacopo
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