Descriviamo il caso di una paziente affetta da adenocarcinoma del colon trattata con FOLFOX-4 (5-Fluorouracile, Acido Folinico, Oxaliplatino), con successiva comparsa di sindrome emolitico uremica atipica. Sono presenti in letteratura dal 1999 al 2009 13 casi di SEU atipica in corso di chemioterapia con Oxali- platino, e sono stati descritti alcuni casi sporadici. Nessuno di questi è stato trattato con Eculizumab. Il caso che illustriamo è il primo di SEUa secondaria a Oxaliplatino trattato con Eculizumab descritto in letteratura. Il trattamento ha indotto una completa remissione della sindrome, ed è stata possibile la di- scontinuazione del trattamento stesso. Nel caso esposto sono state individuate mutazioni genetiche (una variante p.Asp98Asn del gene THBD in eterozigosi, di incerto significato patogenetico in presenza dell’aplotipo a rischio CFH-H3 in omozigosi) che potrebbero avere un ruolo patogenetico nell’istituzione della SEUa in concomitanza con l’esposizione a Oxaliplatino, che potrebbe agire come trigger. L’identificazione dell’Oxaliplatino come fattore trigger nella SEUa e la sua discontinuazione hanno con- sentito alla paziente la prosecuzione di un diverso trattamento chemioterapico di I linea con pari aspet- tativa di vita e periodo libero da sintomi.

Zanchelli F, Tampieri E, Gozzetti F, Monti M, Martelli D, Graziani R, et al. (2017). Sindrome emolitico uremica atipica secondaria a chemioterapia con Oxaliplatino responsiva a Eculizumab. GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA, 34(1), 40-47.

Sindrome emolitico uremica atipica secondaria a chemioterapia con Oxaliplatino responsiva a Eculizumab

Gozzetti F;Monti M;Martelli D;Buscaroli A
2017

Abstract

Descriviamo il caso di una paziente affetta da adenocarcinoma del colon trattata con FOLFOX-4 (5-Fluorouracile, Acido Folinico, Oxaliplatino), con successiva comparsa di sindrome emolitico uremica atipica. Sono presenti in letteratura dal 1999 al 2009 13 casi di SEU atipica in corso di chemioterapia con Oxali- platino, e sono stati descritti alcuni casi sporadici. Nessuno di questi è stato trattato con Eculizumab. Il caso che illustriamo è il primo di SEUa secondaria a Oxaliplatino trattato con Eculizumab descritto in letteratura. Il trattamento ha indotto una completa remissione della sindrome, ed è stata possibile la di- scontinuazione del trattamento stesso. Nel caso esposto sono state individuate mutazioni genetiche (una variante p.Asp98Asn del gene THBD in eterozigosi, di incerto significato patogenetico in presenza dell’aplotipo a rischio CFH-H3 in omozigosi) che potrebbero avere un ruolo patogenetico nell’istituzione della SEUa in concomitanza con l’esposizione a Oxaliplatino, che potrebbe agire come trigger. L’identificazione dell’Oxaliplatino come fattore trigger nella SEUa e la sua discontinuazione hanno con- sentito alla paziente la prosecuzione di un diverso trattamento chemioterapico di I linea con pari aspet- tativa di vita e periodo libero da sintomi.
2017
Zanchelli F, Tampieri E, Gozzetti F, Monti M, Martelli D, Graziani R, et al. (2017). Sindrome emolitico uremica atipica secondaria a chemioterapia con Oxaliplatino responsiva a Eculizumab. GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA, 34(1), 40-47.
Zanchelli F; Tampieri E; Gozzetti F; Monti M; Martelli D; Graziani R; Zuffa E; Vincenzi D; Gamboni A; Buscaroli A
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