Le prassi di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie finora applicate hanno mostrato forti limiti all'indomani della crisi finanziaria globale del 2007-2008. La nuova legislazione europea sulla gestione delle crisi bancarie intende mettere in discussione tali pratiche. L'esperienza pionieristica del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) del Credito Cooperativo italiano - istituito su base volontaria nel 1978 in linea con lo spirito di mutualità condiviso dal movimento della cooperazione di credito in tutta Europa fin dalla fine del 1800 - contiene importanti insegnamenti su come riconcepire e riprogettare la rete di sicurezza finanziaria di una rete di piccole banche all'interno dell'Unione bancaria. Ricerche passate hanno dimostrato che un approccio privato all'assicurazione dei depositi può funzionare meglio di uno basato sul governo, prevenendo i comportamenti di azzardo morale delle piccole banche associate e gli effetti negativi dei loro fallimenti sulla produzione economica delle comunità associate. Il meccanismo di autofinanziamento ex-ante implementato dal FCG per sostenere le Banche di Credito Cooperativo (BCC) ha evitato con successo i rimborsi dei depositanti, ulteriori esborsi da parte delle banche associate ed effetti prociclici sulle economie locali. Nel complesso, la rete di sicurezza finanziaria delle banche di credito cooperativo italiane ha consentito l'uscita dal mercato di 400 banche di credito cooperativo negli ultimi 40 anni senza alcun fallimento, ricadute di contagio sul sistema economico del Paese o distruzione di valore sociale. Due lezioni chiave che, tra l'altro, si possono trarre sono che (a) un DGS settoriale dovrebbe servire meglio come "risk-minimizer", in modo da ridurre la probabilità e l'ammontare delle perdite per le banche associate; (b) la coesione produce elevati ritorni economici e sociali sia a livello micro che macro. In conclusione, i risultati fruttuosi di questa esperienza dovrebbero essere contrapposti alle conseguenze dei fallimenti delle piccole banche nel mercato statunitense e all'enorme quantità di aiuti di Stato concessi in tutto il mondo durante la recente crisi finanziaria globale.

La gestione delle crisi delle Casse Rurali e delle Banche di Credito Cooperativo italiane (1978-2015): lezioni dalla storia ed implicazioni nel nuovo contesto dell'Unione Bancaria

BALDI F
;
2016

Abstract

Le prassi di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie finora applicate hanno mostrato forti limiti all'indomani della crisi finanziaria globale del 2007-2008. La nuova legislazione europea sulla gestione delle crisi bancarie intende mettere in discussione tali pratiche. L'esperienza pionieristica del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) del Credito Cooperativo italiano - istituito su base volontaria nel 1978 in linea con lo spirito di mutualità condiviso dal movimento della cooperazione di credito in tutta Europa fin dalla fine del 1800 - contiene importanti insegnamenti su come riconcepire e riprogettare la rete di sicurezza finanziaria di una rete di piccole banche all'interno dell'Unione bancaria. Ricerche passate hanno dimostrato che un approccio privato all'assicurazione dei depositi può funzionare meglio di uno basato sul governo, prevenendo i comportamenti di azzardo morale delle piccole banche associate e gli effetti negativi dei loro fallimenti sulla produzione economica delle comunità associate. Il meccanismo di autofinanziamento ex-ante implementato dal FCG per sostenere le Banche di Credito Cooperativo (BCC) ha evitato con successo i rimborsi dei depositanti, ulteriori esborsi da parte delle banche associate ed effetti prociclici sulle economie locali. Nel complesso, la rete di sicurezza finanziaria delle banche di credito cooperativo italiane ha consentito l'uscita dal mercato di 400 banche di credito cooperativo negli ultimi 40 anni senza alcun fallimento, ricadute di contagio sul sistema economico del Paese o distruzione di valore sociale. Due lezioni chiave che, tra l'altro, si possono trarre sono che (a) un DGS settoriale dovrebbe servire meglio come "risk-minimizer", in modo da ridurre la probabilità e l'ammontare delle perdite per le banche associate; (b) la coesione produce elevati ritorni economici e sociali sia a livello micro che macro. In conclusione, i risultati fruttuosi di questa esperienza dovrebbero essere contrapposti alle conseguenze dei fallimenti delle piccole banche nel mercato statunitense e all'enorme quantità di aiuti di Stato concessi in tutto il mondo durante la recente crisi finanziaria globale.
2016
BALDI F; BREDICE M; DI SALVO R
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