Gli estratti ottenuti da piante del genere Aloe sono utilizzati da millenni come rimedi naturali, per le loro proprietà emollienti, cicatrizzanti, idratanti e lenitive per uso esterno e per le loro proprietà purgative per uso interno. È infatti noto che l'essudato delle foglie di Aloe contiene numerosi principi attivi a struttura antrachinonica, antronica e cromonica, tra i quali il più importante e conosciuto è sicuramente l'antrone aloina, che possiede attività purgante drastica. In tempi recenti, anche l'antrachinone aloe-emodina sta attirando molta attenzione da parte della comunità scientifica come possibile agente anti-neoplastico, in quanto sembra esplicare effetti citotossici. L'eventuale attività biologica di altri composti correlati, come aloeresine, aloinosidi e idrossialoine non è stata ancora ben chiarita; essi possono però essere utili come marker nel controllo di qualità di formulazioni a base di Aloe e nell'identificazione delle specie utilizzate per prepararle. Un metodo HPLC con rivelazione a serie di fotodiodi (photodiode array, PDA) è stato sviluppato e convalidato per l'analisi di aloina A, aloina B ed aloe-emodina, e per l'identificazione di aloeresine (A e B), aloinosidi (A e B), 5-idrossialoina A e 7-idrossialoina A in parti di pianta, estratti secchi e prodotti commerciali ottenuti da foglie di Aloe, come capsule, compresse e tinture. La fase stazionaria era una colonna a fase inversa C18 e la fase mobile era una miscela di acqua e metanolo. La procedura di pre-trattamento dei campioni era basata sull'estrazione con solvente (metanolo) seguita da uno step di cromatografia su strato sottile (thin layer chromatography, TLC) preparativa. Applicando queste condizioni sperimentali è stato possibile determinare i livelli di aloine ed aloe-emodina negli estratti e nelle formulazioni commerciali considerati, ottenendo buone rese d'estrazione e riproducibilità, e risultati affidabili. Inoltre, tutti gli analiti erano separati alla linea di base e non si sono rilevate interferenze da altri costituenti della matrice. Non è stato possibile quantificare le concentrazioni di aloeresine, aloinosidi ed idrossialoine, poiché questi composti non sono commercialmente disponibili; è stato però possibile confrontarne le quantità relative nei diversi prodotti analizzati. Inoltre, la presenza o l'assenza di specifiche sostanze (ad esempio, la 5-idrossialoina A) ha permesso di discriminare differenti specie di Aloe secondo i requisiti dell'European Pharmacopoeia con una semplice analisi HPLC. Pertanto, il metodo analitico sviluppato sembra essere adatto al controllo di qualità di prodotti erboristici e formulazioni commerciali; inoltre, esso potrebbe essere utilizzato per la conferma dell'identità di estratti e formulazioni.
M.A. Raggi, R. Mandrioli, A. Ferranti, L. Mercolini (2010). Estrazione ed analisi quantitativa di aloina ed aloe-emodina in piante e prodotti erboristici da Aloe sp..
Estrazione ed analisi quantitativa di aloina ed aloe-emodina in piante e prodotti erboristici da Aloe sp.
RAGGI, MARIA AUGUSTA;MANDRIOLI, ROBERTO;FERRANTI, ANNA;MERCOLINI, LAURA
2010
Abstract
Gli estratti ottenuti da piante del genere Aloe sono utilizzati da millenni come rimedi naturali, per le loro proprietà emollienti, cicatrizzanti, idratanti e lenitive per uso esterno e per le loro proprietà purgative per uso interno. È infatti noto che l'essudato delle foglie di Aloe contiene numerosi principi attivi a struttura antrachinonica, antronica e cromonica, tra i quali il più importante e conosciuto è sicuramente l'antrone aloina, che possiede attività purgante drastica. In tempi recenti, anche l'antrachinone aloe-emodina sta attirando molta attenzione da parte della comunità scientifica come possibile agente anti-neoplastico, in quanto sembra esplicare effetti citotossici. L'eventuale attività biologica di altri composti correlati, come aloeresine, aloinosidi e idrossialoine non è stata ancora ben chiarita; essi possono però essere utili come marker nel controllo di qualità di formulazioni a base di Aloe e nell'identificazione delle specie utilizzate per prepararle. Un metodo HPLC con rivelazione a serie di fotodiodi (photodiode array, PDA) è stato sviluppato e convalidato per l'analisi di aloina A, aloina B ed aloe-emodina, e per l'identificazione di aloeresine (A e B), aloinosidi (A e B), 5-idrossialoina A e 7-idrossialoina A in parti di pianta, estratti secchi e prodotti commerciali ottenuti da foglie di Aloe, come capsule, compresse e tinture. La fase stazionaria era una colonna a fase inversa C18 e la fase mobile era una miscela di acqua e metanolo. La procedura di pre-trattamento dei campioni era basata sull'estrazione con solvente (metanolo) seguita da uno step di cromatografia su strato sottile (thin layer chromatography, TLC) preparativa. Applicando queste condizioni sperimentali è stato possibile determinare i livelli di aloine ed aloe-emodina negli estratti e nelle formulazioni commerciali considerati, ottenendo buone rese d'estrazione e riproducibilità, e risultati affidabili. Inoltre, tutti gli analiti erano separati alla linea di base e non si sono rilevate interferenze da altri costituenti della matrice. Non è stato possibile quantificare le concentrazioni di aloeresine, aloinosidi ed idrossialoine, poiché questi composti non sono commercialmente disponibili; è stato però possibile confrontarne le quantità relative nei diversi prodotti analizzati. Inoltre, la presenza o l'assenza di specifiche sostanze (ad esempio, la 5-idrossialoina A) ha permesso di discriminare differenti specie di Aloe secondo i requisiti dell'European Pharmacopoeia con una semplice analisi HPLC. Pertanto, il metodo analitico sviluppato sembra essere adatto al controllo di qualità di prodotti erboristici e formulazioni commerciali; inoltre, esso potrebbe essere utilizzato per la conferma dell'identità di estratti e formulazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.