Conosciamo i grandi banchetti delle famiglie nobili e dei personaggi potenti tra Medioevo e prima Età moderna principalmente grazie ai ricettari e ai resoconti commissionati a scrittori e letterati dagli organizzatori stessi per pubblicizzare quegli eventi e renderli immortali. Nelle loro descrizioni – ma, in parte e in modo magari inatteso, anche nei libri di cucina – il cibo tende a passare in secondo piano rispetto all’aspetto che potremmo definire “scenografico”: il banchetto tramandato ai posteri diventa così uno spettacolo che pare coinvolgere e solleticare soprattutto la vista. Da una lettura attenta, tuttavia, risulta evidente che quello spettacolo è globale e anche il gusto, poi il tatto, quindi l’olfatto e persino l’udito hanno ricevuto attenzione e si sono guadagnati il loro spazio all’interno delle fonti. Le narrazioni del cibo e delle modalità per la sua preparazione permettono quindi, seppure parzialmente e con molti limiti, di restituire a tutti i sensi la loro importanza e forniscono elementi fondamentali per cercare di comprendere un meccanismo di percezione molto diverso da quello attuale.
Campanini A (2023). Con tutti i sensi. Narrazioni del cibo tra Medioevo e prima Età moderna. Roma : Carocci.
Con tutti i sensi. Narrazioni del cibo tra Medioevo e prima Età moderna
Campanini A
2023
Abstract
Conosciamo i grandi banchetti delle famiglie nobili e dei personaggi potenti tra Medioevo e prima Età moderna principalmente grazie ai ricettari e ai resoconti commissionati a scrittori e letterati dagli organizzatori stessi per pubblicizzare quegli eventi e renderli immortali. Nelle loro descrizioni – ma, in parte e in modo magari inatteso, anche nei libri di cucina – il cibo tende a passare in secondo piano rispetto all’aspetto che potremmo definire “scenografico”: il banchetto tramandato ai posteri diventa così uno spettacolo che pare coinvolgere e solleticare soprattutto la vista. Da una lettura attenta, tuttavia, risulta evidente che quello spettacolo è globale e anche il gusto, poi il tatto, quindi l’olfatto e persino l’udito hanno ricevuto attenzione e si sono guadagnati il loro spazio all’interno delle fonti. Le narrazioni del cibo e delle modalità per la sua preparazione permettono quindi, seppure parzialmente e con molti limiti, di restituire a tutti i sensi la loro importanza e forniscono elementi fondamentali per cercare di comprendere un meccanismo di percezione molto diverso da quello attuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.