Obiettivo di questa proposta è quello di esplorare il ruolo dell’abbigliamento per la definizione dei personaggi – e delle loro scelte identitarie – nei teen drama contemporanei, mediante una prospettiva mediale e uno sguardo sociologico. In molti casi, accanto alla storia principale, l’abbigliamento produce infatti una propria sottotraccia attraverso la quale viene mostrato il mutamento di un singolo personaggio, la sua appartenenza a determinate classi sociali (come in Élite, Netflix 2018-; o in Baby Netflix 2018-2020), la sua ricerca di adesione a specifici gruppi, o a subculture giovanili (ad esempio in Riverdale, The CW 2017-). Nella Complex Tv (Mittell, 2015) il senso e il valore dell’abbigliamento non si esauriscono dunque nella dimensione estetica del prodotto audiovisivo, ma riguardano l’ordine sociale, l’appartenenza di status, l’espressione della propria sessualità e della propria identità. Per analizzare questi passaggi la mia intenzione è di concentrarmi su un esempio specifico: Sex Education (Netflix, 2019-). Ambientato in Gran Bretagna, Sex Education presenta la storia di un gruppo di adolescenti e della loro vita sociale e scolastica. Sebbene i temi dominanti di tutta la serie siano il sesso e le relazioni sociali (di amicizia, di amore, familiari), l’abbigliamento si presenta come una parte importante della narrazione e ne sottolinea alcuni passaggi significativi. I vestiti si configurano infatti come un linguaggio per esprimere se stessi e – allo stesso tempo – per distinguersi dagli altri (Blumer, 1969; Crane, 2000; Edwards, 2011). La mascolinità viene ad esempio portata in scena per mezzo di personaggi che la interpretano in modo “tossico” (è il caso di Adam), o al contrario in modo “fragile” (come per Otis), oppure va ad essere mostrata utilizzando lo stile queer (Eric) (Sculos, 2017) e il tutto viene rimarcato anche attraverso il guardaroba. Si rintracciano posizioni diverse anche nell’espressione della femminilità: dalla femme fatale (Ruby) al fascino underground (Maeve) esibiti per mezzo di comportamenti e look. Altri personaggi ancora manifestano la loro fluidità attraverso i loro orientamenti sessuali e per mezzo degli abiti che indossano. In alcune situazioni, l’uso di specifici indumenti pone questioni precise anche su un piano politico-sociale: osare di vestirsi queer crea delle conseguenze significative per Eric, così come indossare jeans succinti per Aimee. I guardaroba assumono perciò significati importanti e sottolineano i caratteri dei personaggi, segnando momenti critici della narrazione. Riferimenti bibliografici Blumer, H. (1969), Fashion: from class differentation to collective selection, in «The Sociological Quarterly», vol. 10, n. 3, pp. 275 – 291. Crane, D. (2000), Fashion and its Social Agenda. Class, gender, and identity in clothing, University of Chicago Press, Chicago. Mascio, A. Tsuchiya, J. (edited by) (2015), “Fashion Convergence”, ZoneModa Journal 5, Bologna, Pendragon. Mittell, J. (2015), Complex Tv. The Poetics od Contemporary Television Storytelling, New York University Press, New York. Edwards, T. (2011), Fashion in focus. Concepts, Practices and Politics, London, Routledge. Hardy J. (2011), Mapping commercial intertextuality: HBO’s True Blood, in «Convergence», 17, pp. 7 – 17. Jenkins, H. (2006b), Convergence Culture: where old and new media collide, New York University Press, New Yok. Kawamura, Y. (2005), Fashion-ology. An introduction to fashion studies, Berg, Oxford – New York. Sculos, B. W. 2017. “Who’s Afraid Of ‘Toxic Masculinity’?” Class Race Corporate Power, 5 (3):1-5. Simmel, G. (1895), Zur Psychologie der Mode. Soziologische Studie, in «Die Zeit, Wiener Wochensrift für Politik, Volkswirtschaft, Wissenschaft und Kunst; trad. it. (1998) La moda, Mondadori, Milano. Warner, H. (2014), Fashion on Television. Identity and Celebrity Culture, London - New Delhi - New York - Sydney, Bloomsbury. Wilson, E. (1985), Adorned in Dreams. Fashion and Modernity, Virago Press, London.

L’abbigliamento come linguaggio identitario nei teen drama. L’esempio di Sex Education / Mascio, Antonella. - STAMPA. - 9:(2023), pp. 127-133.

L’abbigliamento come linguaggio identitario nei teen drama. L’esempio di Sex Education

Mascio, Antonella
2023

Abstract

Obiettivo di questa proposta è quello di esplorare il ruolo dell’abbigliamento per la definizione dei personaggi – e delle loro scelte identitarie – nei teen drama contemporanei, mediante una prospettiva mediale e uno sguardo sociologico. In molti casi, accanto alla storia principale, l’abbigliamento produce infatti una propria sottotraccia attraverso la quale viene mostrato il mutamento di un singolo personaggio, la sua appartenenza a determinate classi sociali (come in Élite, Netflix 2018-; o in Baby Netflix 2018-2020), la sua ricerca di adesione a specifici gruppi, o a subculture giovanili (ad esempio in Riverdale, The CW 2017-). Nella Complex Tv (Mittell, 2015) il senso e il valore dell’abbigliamento non si esauriscono dunque nella dimensione estetica del prodotto audiovisivo, ma riguardano l’ordine sociale, l’appartenenza di status, l’espressione della propria sessualità e della propria identità. Per analizzare questi passaggi la mia intenzione è di concentrarmi su un esempio specifico: Sex Education (Netflix, 2019-). Ambientato in Gran Bretagna, Sex Education presenta la storia di un gruppo di adolescenti e della loro vita sociale e scolastica. Sebbene i temi dominanti di tutta la serie siano il sesso e le relazioni sociali (di amicizia, di amore, familiari), l’abbigliamento si presenta come una parte importante della narrazione e ne sottolinea alcuni passaggi significativi. I vestiti si configurano infatti come un linguaggio per esprimere se stessi e – allo stesso tempo – per distinguersi dagli altri (Blumer, 1969; Crane, 2000; Edwards, 2011). La mascolinità viene ad esempio portata in scena per mezzo di personaggi che la interpretano in modo “tossico” (è il caso di Adam), o al contrario in modo “fragile” (come per Otis), oppure va ad essere mostrata utilizzando lo stile queer (Eric) (Sculos, 2017) e il tutto viene rimarcato anche attraverso il guardaroba. Si rintracciano posizioni diverse anche nell’espressione della femminilità: dalla femme fatale (Ruby) al fascino underground (Maeve) esibiti per mezzo di comportamenti e look. Altri personaggi ancora manifestano la loro fluidità attraverso i loro orientamenti sessuali e per mezzo degli abiti che indossano. In alcune situazioni, l’uso di specifici indumenti pone questioni precise anche su un piano politico-sociale: osare di vestirsi queer crea delle conseguenze significative per Eric, così come indossare jeans succinti per Aimee. I guardaroba assumono perciò significati importanti e sottolineano i caratteri dei personaggi, segnando momenti critici della narrazione. Riferimenti bibliografici Blumer, H. (1969), Fashion: from class differentation to collective selection, in «The Sociological Quarterly», vol. 10, n. 3, pp. 275 – 291. Crane, D. (2000), Fashion and its Social Agenda. Class, gender, and identity in clothing, University of Chicago Press, Chicago. Mascio, A. Tsuchiya, J. (edited by) (2015), “Fashion Convergence”, ZoneModa Journal 5, Bologna, Pendragon. Mittell, J. (2015), Complex Tv. The Poetics od Contemporary Television Storytelling, New York University Press, New York. Edwards, T. (2011), Fashion in focus. Concepts, Practices and Politics, London, Routledge. Hardy J. (2011), Mapping commercial intertextuality: HBO’s True Blood, in «Convergence», 17, pp. 7 – 17. Jenkins, H. (2006b), Convergence Culture: where old and new media collide, New York University Press, New Yok. Kawamura, Y. (2005), Fashion-ology. An introduction to fashion studies, Berg, Oxford – New York. Sculos, B. W. 2017. “Who’s Afraid Of ‘Toxic Masculinity’?” Class Race Corporate Power, 5 (3):1-5. Simmel, G. (1895), Zur Psychologie der Mode. Soziologische Studie, in «Die Zeit, Wiener Wochensrift für Politik, Volkswirtschaft, Wissenschaft und Kunst; trad. it. (1998) La moda, Mondadori, Milano. Warner, H. (2014), Fashion on Television. Identity and Celebrity Culture, London - New Delhi - New York - Sydney, Bloomsbury. Wilson, E. (1985), Adorned in Dreams. Fashion and Modernity, Virago Press, London.
2023
Media and Gender. History, Representation, Reception
127
133
L’abbigliamento come linguaggio identitario nei teen drama. L’esempio di Sex Education / Mascio, Antonella. - STAMPA. - 9:(2023), pp. 127-133.
Mascio, Antonella
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