Il presente contributo intende ripercorrere il rapporto tra Mario Lodi e il suo principale e più importante editore, Einaudi. Attraverso i documenti conservati nell’archivio della casa editrice Einaudi è stato infatti possibile tracciare l’amicizia epistolare con Daniele Ponchiroli e altri redattori, ma soprattutto la genesi editoriale del Paese sbagliato. L’inizio dei rapporti tra Lodi ed Einaudi risale al 1965 quando Rodari suggerì all’editore, il quale intendeva iniziare ad occuparsi di educazione, di rivolgersi al Movimento di Cooperazione educativa, descrivendolo come il movimento «più progressivo» in Italia. Venne quindi inaugurata una collaborazione che aveva come finalità quella di progettare delle collane di libri di testo, rivolte sia agli studenti che ai docenti delle scuole elementari. I protagonisti di questa collaborazione e autori dei testi sarebbero stati Mario Lodi, Bruno Ciari, Giuseppe Tamagnini e Rodari stesso. L’impronta metodologica del movimento nel progetto era evidente e inizialmente il maestro Lodi acconsentì a pubblicare le sue «pagine di diario» nella collana rivolta ai docenti, perché potessero essere di esempio e fungessero da guida nella pratica didattica. Venuto meno l’impegno per la collana - dovuto a ragioni economiche e a mutati sentimenti verso il libro di testo all’interno del Movimento - il “Diario del Vho” tornò ad avere forma autonoma e venne ripresentato alla Casa editrice nel 1969, per uscire poi nelle librerie nel 1970 con il titolo che tutti conosciamo: Il paese sbagliato. Il successo portò l’Editore a voler rilevare i diritti delle precedenti opere di Lodi, tra cui Cipì, e ad accompagnare il maestro di Piadena nelle sue successive pubblicazioni, come ad esempio Insieme. Giornale di una quinta elementare (Lodi 1974); Cominciare dal bambino. Scritti didattici, pedagogici e teorici (Lodi 1977); La scuola e i diritti del bambino (Lodi 1983). Il passaggio del Paese sbagliato da pubblicazione per gli addetti ai lavori a testo per il grande pubblico suggerisce alcune riflessioni. Innanzitutto, è segno di un momento culturale – gli anni Settanta – in cui la pedagogia era diventata protagonista del dibattito pubblico più di quanto lo fosse in passato. La contestazione, infatti, aveva contribuito da un lato all’ingresso della dimensione politica nell’ambito dei processi formativi, educativi e scolastici, ma al tempo stesso aveva rinnovato l’interesse per il mondo della scuola, rendendo l’educazione un tema a tutti gli effetti per la società tutta. Inoltre, dalle lettere emerge come Mario Lodi sarebbe stato disposto a cedere il suo libro solo per uno scopo: aiutare altri maestri ad insegnare, insegnare ad insegnare. Sarebbe quindi cambiata la forma ma sarebbe rimasto intatto lo scopo originario della sua missione e del suo impegno sia come pedagogista che come uomo.

Un diario per gli insegnanti e un libro per tutti. Storia editoriale del Paese sbagliato / Lucia Vigutto. - ELETTRONICO. - 11:(2023), pp. 367-373. (Intervento presentato al convegno Scuola, Democrazia, Partecipazione e Cittadinanza in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Lodi tenutosi a Foggia nel 16.06.2023 - 17.06.2023).

Un diario per gli insegnanti e un libro per tutti. Storia editoriale del Paese sbagliato

Lucia Vigutto
2023

Abstract

Il presente contributo intende ripercorrere il rapporto tra Mario Lodi e il suo principale e più importante editore, Einaudi. Attraverso i documenti conservati nell’archivio della casa editrice Einaudi è stato infatti possibile tracciare l’amicizia epistolare con Daniele Ponchiroli e altri redattori, ma soprattutto la genesi editoriale del Paese sbagliato. L’inizio dei rapporti tra Lodi ed Einaudi risale al 1965 quando Rodari suggerì all’editore, il quale intendeva iniziare ad occuparsi di educazione, di rivolgersi al Movimento di Cooperazione educativa, descrivendolo come il movimento «più progressivo» in Italia. Venne quindi inaugurata una collaborazione che aveva come finalità quella di progettare delle collane di libri di testo, rivolte sia agli studenti che ai docenti delle scuole elementari. I protagonisti di questa collaborazione e autori dei testi sarebbero stati Mario Lodi, Bruno Ciari, Giuseppe Tamagnini e Rodari stesso. L’impronta metodologica del movimento nel progetto era evidente e inizialmente il maestro Lodi acconsentì a pubblicare le sue «pagine di diario» nella collana rivolta ai docenti, perché potessero essere di esempio e fungessero da guida nella pratica didattica. Venuto meno l’impegno per la collana - dovuto a ragioni economiche e a mutati sentimenti verso il libro di testo all’interno del Movimento - il “Diario del Vho” tornò ad avere forma autonoma e venne ripresentato alla Casa editrice nel 1969, per uscire poi nelle librerie nel 1970 con il titolo che tutti conosciamo: Il paese sbagliato. Il successo portò l’Editore a voler rilevare i diritti delle precedenti opere di Lodi, tra cui Cipì, e ad accompagnare il maestro di Piadena nelle sue successive pubblicazioni, come ad esempio Insieme. Giornale di una quinta elementare (Lodi 1974); Cominciare dal bambino. Scritti didattici, pedagogici e teorici (Lodi 1977); La scuola e i diritti del bambino (Lodi 1983). Il passaggio del Paese sbagliato da pubblicazione per gli addetti ai lavori a testo per il grande pubblico suggerisce alcune riflessioni. Innanzitutto, è segno di un momento culturale – gli anni Settanta – in cui la pedagogia era diventata protagonista del dibattito pubblico più di quanto lo fosse in passato. La contestazione, infatti, aveva contribuito da un lato all’ingresso della dimensione politica nell’ambito dei processi formativi, educativi e scolastici, ma al tempo stesso aveva rinnovato l’interesse per il mondo della scuola, rendendo l’educazione un tema a tutti gli effetti per la società tutta. Inoltre, dalle lettere emerge come Mario Lodi sarebbe stato disposto a cedere il suo libro solo per uno scopo: aiutare altri maestri ad insegnare, insegnare ad insegnare. Sarebbe quindi cambiata la forma ma sarebbe rimasto intatto lo scopo originario della sua missione e del suo impegno sia come pedagogista che come uomo.
2023
Scuola, democrazia, partecipazione e cittadinanza in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Lodi
367
373
Un diario per gli insegnanti e un libro per tutti. Storia editoriale del Paese sbagliato / Lucia Vigutto. - ELETTRONICO. - 11:(2023), pp. 367-373. (Intervento presentato al convegno Scuola, Democrazia, Partecipazione e Cittadinanza in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Lodi tenutosi a Foggia nel 16.06.2023 - 17.06.2023).
Lucia Vigutto
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Vigutto, Lucia, Un diario per gli insegnanti e un libro per tutti. Storia editoriale del Paese sbagliato, in Scuola, democrazia, partecipazione e cittadinanza in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Lodi, a cura di Massimiliano Fiorucci, Isabella Loiodice, Manuela Ladogana, Pensa Multimedia, 2023, pp. 367-373.pdf

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Descrizione: Vigutto, Lucia, Un diario per gli insegnanti e un libro per tutti. Storia editoriale del Paese sbagliato, in Scuola, democrazia, partecipazione e cittadinanza in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Lodi, a cura di Massimiliano Fiorucci, Isabella Loiodice, Manuela Ladogana, Pensa Multimedia, 2023, pp. 367-373
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/939919
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