Sei scrofe convenzionali sono state inseminate con seme sperimentalmente infettato con PCV2 mentre 3 soggetti con seme addizionato del solo terreno di coltura privo del virus. Solo 3 dei 6 animali sperimentalmente infettati sono risultati gravidi ad un controllo ecografico al 29° giorno post-inseminazione, mentre tutti i controlli sono risultati gravidi. La viremia è stata dimostrata in 4 soggetti su 6 del gruppo degli infetti che, rispetto al gruppo di controllo, hanno anche presentato titoli anticorpali anti PCV2 più persistenti. Il soggetto del gruppo degli infetti a più basso titolo anticorpale (1:100) all’inizio della sperimentazione ha mostrato la viremia più prolungata ed il maggiore numero di feti PCV2 positivi (10 su 16). In una placenta si è rilevata necrosi coaugulativa focale del chorion positiva all’indagine immunoistochimica per PCV2. Lo studio complessivamente ha permesso di dimostrare che: 1) l’esposizione intrauterina in suini convenzionali può riprodurre l’infezione; 2) un basso titolo anticorpale aumenta la probabilità di infezione; 3) l’infezione da PCV2 contestualmente alla fecondazione, riduce la probabilità di gravidanza; 4) il substrato anatomoistopatologico della sofferenza fetale va individuato anche in lesioni placentali.
SARLI G., MORANDI F., PANARESE S., BACCI B., FERRARA D., FUSARO L., et al. (2010). Scrofe convenzionali fecondate con seme artificialmente infettato con circovirus suino tipo2 (PCV2). PARMA : SIPAS.
Scrofe convenzionali fecondate con seme artificialmente infettato con circovirus suino tipo2 (PCV2)
SARLI, GIUSEPPE;MORANDI, FEDERICO;PANARESE, SERENA;BACCI, BARBARA;FERRARA, DOMENICO;FUSARO, LAURA;BACCI, MARIA LAURA;GOVONI, NADIA;OSTANELLO, FABIO
2010
Abstract
Sei scrofe convenzionali sono state inseminate con seme sperimentalmente infettato con PCV2 mentre 3 soggetti con seme addizionato del solo terreno di coltura privo del virus. Solo 3 dei 6 animali sperimentalmente infettati sono risultati gravidi ad un controllo ecografico al 29° giorno post-inseminazione, mentre tutti i controlli sono risultati gravidi. La viremia è stata dimostrata in 4 soggetti su 6 del gruppo degli infetti che, rispetto al gruppo di controllo, hanno anche presentato titoli anticorpali anti PCV2 più persistenti. Il soggetto del gruppo degli infetti a più basso titolo anticorpale (1:100) all’inizio della sperimentazione ha mostrato la viremia più prolungata ed il maggiore numero di feti PCV2 positivi (10 su 16). In una placenta si è rilevata necrosi coaugulativa focale del chorion positiva all’indagine immunoistochimica per PCV2. Lo studio complessivamente ha permesso di dimostrare che: 1) l’esposizione intrauterina in suini convenzionali può riprodurre l’infezione; 2) un basso titolo anticorpale aumenta la probabilità di infezione; 3) l’infezione da PCV2 contestualmente alla fecondazione, riduce la probabilità di gravidanza; 4) il substrato anatomoistopatologico della sofferenza fetale va individuato anche in lesioni placentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.