Il lavoro si concentra sulla seconda parte del poema mistico-didattico persiano Mishbāh al-Arwāh (La Lampada degli Spiriti), a lungo attribuito a Awhad al-dīn di Kerman ma opera in realtà di Shams al-dīn Muhammad b. Il-Tughān Bar dasīrī morto intorno al 1220. Lungo ca. 1100 versi il poema si divide in due parti. Nella prima il maestro Mu‘īn al-dīn Saffār impartisce una serie di lezioni all’allievo e io narrante, che coincide con l’Autore dell’opera, fornendoci in sostanza un compendio di insegnamenti e dottrine sufi all’altezza del XIII sec. riguardanti una congerie di argomenti (dalla cosmologia alle scienze naturali, dalla Resurrezione alla vita devota, dal rapporto allievo-maestro al ruolo di Iblis nel mondo ecc.) e il Maestro occupa interamente la scena; nella seconda parte del poema viene invece descritto il viaggio dei due attraverso le “otto città dell’anima” – dai gradi più bassi (l’ “inferno”) a quelli più elevati (il “paradiso”) – ad contemplanda mysteria animae, e il discepolo interloquisce vivacemente con il suo Maestro che è un po’ mutatis mutandis il “Virgilio” del Mishbāh al-Arwāh
Carlo Saccone (2023). Le Otto Città dell’Anima: La «Lampada delle Luci» (Misbāh al-Arwāh) di Shams ad-dīn Bardasīrī, un mi‘rāj persiano del XIII secolo. Roma : WriteUp Books.
Le Otto Città dell’Anima: La «Lampada delle Luci» (Misbāh al-Arwāh) di Shams ad-dīn Bardasīrī, un mi‘rāj persiano del XIII secolo
Carlo Saccone
2023
Abstract
Il lavoro si concentra sulla seconda parte del poema mistico-didattico persiano Mishbāh al-Arwāh (La Lampada degli Spiriti), a lungo attribuito a Awhad al-dīn di Kerman ma opera in realtà di Shams al-dīn Muhammad b. Il-Tughān Bar dasīrī morto intorno al 1220. Lungo ca. 1100 versi il poema si divide in due parti. Nella prima il maestro Mu‘īn al-dīn Saffār impartisce una serie di lezioni all’allievo e io narrante, che coincide con l’Autore dell’opera, fornendoci in sostanza un compendio di insegnamenti e dottrine sufi all’altezza del XIII sec. riguardanti una congerie di argomenti (dalla cosmologia alle scienze naturali, dalla Resurrezione alla vita devota, dal rapporto allievo-maestro al ruolo di Iblis nel mondo ecc.) e il Maestro occupa interamente la scena; nella seconda parte del poema viene invece descritto il viaggio dei due attraverso le “otto città dell’anima” – dai gradi più bassi (l’ “inferno”) a quelli più elevati (il “paradiso”) – ad contemplanda mysteria animae, e il discepolo interloquisce vivacemente con il suo Maestro che è un po’ mutatis mutandis il “Virgilio” del Mishbāh al-ArwāhFile | Dimensione | Formato | |
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