Le collezioni naturalistiche hanno grande importanza per lo studio dei cambiamenti ambientali avvenuti nel tempo. Per il territorio imolese, è di notevole interesse, anche da questo punto di vista, la collezione di coleotteri di Odoardo Pirazzoli (1815-1884), conservata, e in parte esposta, presso il Museo “Giuseppe Scarabelli” di Imola. La collezione, avviata nel 1840 e portata avanti da Pirazzoli per oltre un quarantennio, è una delle più vaste d’Italia dell’epoca, comprendendo 27698 esemplari preparati a secco, suddivisi in 152 scatole e quasi tutti determinati. Al suo interno, è conservato anche il lectotipo di Leptomastax hypogea (Coleoptera, Staphylinidae, Scydmaeninae) nuovo genere e nuova specie descritti nel 1855 da Pirazzoli su esemplari raccolti nei dintorni di Imola vicino all’argine del fiume Santerno. La collezione è l’unica raccolta entomologica storica presente in Romagna e, pur non mancando di reperti provenienti da altri areali italiani e stranieri, comprende in gran parte esemplari raccolti a Imola e dintorni, rendendo possibile un raffronto con la situazione attuale. I primi rilievi effettuati nel Parco delle Acque Minerali - uno dei luoghi di Imola più strettamente connessi alla storia della città, che si sviluppa tra la sponda destra del fiume Santerno e le pendici collinari - sembrano indicare una generale diminuzione delle specie più esigenti sul piano della qualità ambientale. Ad esempio, tra i carabidi (che costituiscono una parte cospicua della collezione, essendo presenti in 32 scatole), Nebria psammodes (P. Rossi), di cui sono presenti 4 esemplari (scatola 13), fu reperito da Pirazzoli lungo il Rio delle Acque Minerali, come riportato nei suoi appunti inediti, conservati presso l’Archivio storico comunale di Imola: “Luoghi umidi ed arenosi sul Rio delle Acque. Imola 12 aprile…”. La specie non è più stata riscontrata in questo ambiente, verosimilmente a causa dei cambiamenti occorsi (scomparsa dal greto del fiume di sabbia e ghiaia e inquinamento delle acque). Analogo impoverimento riguarda i cerambicidi, come, ad esempio, Cerambyx welensii (Küster) (= C. velutinus Brullé) (scatola 135), raccolto a Imola (sempre in base agli appunti di Pirazzoli) nel 1858 in tronchi di Quercus robur L. (= Quercus pedunculata Ehrh.). La specie, un tempo comune nel Parco delle Acque Minerali e nel Parco Tozzoni di Imola, oggi non sembra più presente in queste zone, e non solo: è, infatti, inclusa tra le specie protette dalla Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in EmiliaRomagna”, in quanto minacciata per la rarefazione dei suoi ambienti di vita. Sono attualmente oggetto di indagine altri esemplari presenti nella collezione e il ricco carteggio di Pirazzoli (comprendente materiale in gran parte inedito), allo scopo di reperire informazioni utili allo studio della continuità entomologica ed ambientale nel Parco delle Acque Minerali e, in generale, nel territorio imolese.

Maria Luisa Dindo, M.O. (2023). Importanza delle collezioni naturalistiche per lo studio dei cambiamenti ambientali: il caso della collezione entomologica di Odoardo Pirazzoli.

Importanza delle collezioni naturalistiche per lo studio dei cambiamenti ambientali: il caso della collezione entomologica di Odoardo Pirazzoli

Maria Luisa Dindo
;
Marianna Olivadese;
2023

Abstract

Le collezioni naturalistiche hanno grande importanza per lo studio dei cambiamenti ambientali avvenuti nel tempo. Per il territorio imolese, è di notevole interesse, anche da questo punto di vista, la collezione di coleotteri di Odoardo Pirazzoli (1815-1884), conservata, e in parte esposta, presso il Museo “Giuseppe Scarabelli” di Imola. La collezione, avviata nel 1840 e portata avanti da Pirazzoli per oltre un quarantennio, è una delle più vaste d’Italia dell’epoca, comprendendo 27698 esemplari preparati a secco, suddivisi in 152 scatole e quasi tutti determinati. Al suo interno, è conservato anche il lectotipo di Leptomastax hypogea (Coleoptera, Staphylinidae, Scydmaeninae) nuovo genere e nuova specie descritti nel 1855 da Pirazzoli su esemplari raccolti nei dintorni di Imola vicino all’argine del fiume Santerno. La collezione è l’unica raccolta entomologica storica presente in Romagna e, pur non mancando di reperti provenienti da altri areali italiani e stranieri, comprende in gran parte esemplari raccolti a Imola e dintorni, rendendo possibile un raffronto con la situazione attuale. I primi rilievi effettuati nel Parco delle Acque Minerali - uno dei luoghi di Imola più strettamente connessi alla storia della città, che si sviluppa tra la sponda destra del fiume Santerno e le pendici collinari - sembrano indicare una generale diminuzione delle specie più esigenti sul piano della qualità ambientale. Ad esempio, tra i carabidi (che costituiscono una parte cospicua della collezione, essendo presenti in 32 scatole), Nebria psammodes (P. Rossi), di cui sono presenti 4 esemplari (scatola 13), fu reperito da Pirazzoli lungo il Rio delle Acque Minerali, come riportato nei suoi appunti inediti, conservati presso l’Archivio storico comunale di Imola: “Luoghi umidi ed arenosi sul Rio delle Acque. Imola 12 aprile…”. La specie non è più stata riscontrata in questo ambiente, verosimilmente a causa dei cambiamenti occorsi (scomparsa dal greto del fiume di sabbia e ghiaia e inquinamento delle acque). Analogo impoverimento riguarda i cerambicidi, come, ad esempio, Cerambyx welensii (Küster) (= C. velutinus Brullé) (scatola 135), raccolto a Imola (sempre in base agli appunti di Pirazzoli) nel 1858 in tronchi di Quercus robur L. (= Quercus pedunculata Ehrh.). La specie, un tempo comune nel Parco delle Acque Minerali e nel Parco Tozzoni di Imola, oggi non sembra più presente in queste zone, e non solo: è, infatti, inclusa tra le specie protette dalla Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in EmiliaRomagna”, in quanto minacciata per la rarefazione dei suoi ambienti di vita. Sono attualmente oggetto di indagine altri esemplari presenti nella collezione e il ricco carteggio di Pirazzoli (comprendente materiale in gran parte inedito), allo scopo di reperire informazioni utili allo studio della continuità entomologica ed ambientale nel Parco delle Acque Minerali e, in generale, nel territorio imolese.
2023
Libro degli Abstract - CNIE 2023
119
119
Maria Luisa Dindo, M.O. (2023). Importanza delle collezioni naturalistiche per lo studio dei cambiamenti ambientali: il caso della collezione entomologica di Odoardo Pirazzoli.
Maria Luisa Dindo, Marianna Olivadese, Ilaria Attadia, Laura Mazzini, Roberto Fabbri
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/936694
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