Il contributo presenta i risultati preliminari delle prime due campagne di ricerche e scavi nella necropoli picena orientalizzante di Contrada Nevola a Corinaldo (Ancona), coordinate dall’Università di Bologna in accordo con la SABAP Marche. Rinvenuta nel 2017 con tecniche di indagine non invasiva (fotografia aerea e geofisica) nell’ambito di una procedura di archeologia preventiva, gli scavi condotti nel 2018 e 2019 ne permettono una dettagliata caratterizzazione. La necropoli risulta composta da almeno tre sepolture delimitate da grandi fossati anulari, con probabile tumulo/accumulo originario nella parte interna. L’esplorazione archeologica si è concentrata sul circolo maggiore e centrale del gruppo rivelato dal remote sensing, al cui interno è stata riportata in luce una fossa-deposito fittamente riempita di un ricco corredo di quasi cento oggetti. Lo studio dei reperti, manifestazione del rango principesco del personaggio celebrato, con innegabili simboli di regalità e potere, ne suggeriscono una datazione alla seconda metà del VII sec. a.C. Le analisi e i restauri in corso contribuiscono poi alla miglior definizione del contesto, negli aspetti materiali, rituali e culturali.
Federica Boschi, Ilaria Venanzoni (2022). Una necropoli orientalizzante a Corinaldo (Ancona). Primi dati dalle indagini archeologiche e dai restauri.. Roma : Edizioni Quasar.
Una necropoli orientalizzante a Corinaldo (Ancona). Primi dati dalle indagini archeologiche e dai restauri.
Federica Boschi
;
2022
Abstract
Il contributo presenta i risultati preliminari delle prime due campagne di ricerche e scavi nella necropoli picena orientalizzante di Contrada Nevola a Corinaldo (Ancona), coordinate dall’Università di Bologna in accordo con la SABAP Marche. Rinvenuta nel 2017 con tecniche di indagine non invasiva (fotografia aerea e geofisica) nell’ambito di una procedura di archeologia preventiva, gli scavi condotti nel 2018 e 2019 ne permettono una dettagliata caratterizzazione. La necropoli risulta composta da almeno tre sepolture delimitate da grandi fossati anulari, con probabile tumulo/accumulo originario nella parte interna. L’esplorazione archeologica si è concentrata sul circolo maggiore e centrale del gruppo rivelato dal remote sensing, al cui interno è stata riportata in luce una fossa-deposito fittamente riempita di un ricco corredo di quasi cento oggetti. Lo studio dei reperti, manifestazione del rango principesco del personaggio celebrato, con innegabili simboli di regalità e potere, ne suggeriscono una datazione alla seconda metà del VII sec. a.C. Le analisi e i restauri in corso contribuiscono poi alla miglior definizione del contesto, negli aspetti materiali, rituali e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.