Questo contributo vuole discutere lo stato di attuazione della Legge 81/2014, che ha portato alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) attraverso il sistema di welfare di comunità. In particolare, vuole coinvolgere i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), che, in un quadro di collaborazione interistituzionale, sono stati in grado di realizzare quella che Franco Corleone ha chiamato una “rivoluzione gentile”, la quale a lungo ha atteso e, purtroppo, ancora attende una riforma. Sono, infatti, mancate le modifiche dell’imputabilità, il superamento della pericolosità sociale e delle misure di sicurezza. Il codice penale, in vigore dal 1930, non è in armonia né con la Legge 180/1978 né con la Legge 81/2014. Comunque, chiudere gli OPG non era né facile, né scontato, ma è stato fatto ed il sistema, ancora acerbo, mostra molti segni di possibile maturazione. Non mancano le preoccupazioni, accentuate dalla mancanza di dialogo, da atteggiamenti difensivi e proiettivi, che frammentano e indeboliscono il sistema. Deve essere evitato un irrigidimento delle REMS, una loro definitiva stabilizzazione nell’ambito di un percorso che porta ad una nuova pericolosa istituzionalizzazione. Le REMS, infatti, hanno il compito di superare se stesse. Affrontare i diversi ostacoli, gli stigmi, le contraddizioni è un compito di tutto il sistema. E ciò può essere fatto esclusivamente nel dialogo, tramite collegamenti, collaborazioni virtuose di ogni istituzione chiamata a collaborare, ma anche di tutti i cittadini. Una cura ed una giustizia “partecipate” possono far sì che i limiti possano diventare risorse, punti di forza. Occorre trovare un nuovo punto d’incontro, incentrato non su luoghi, ma sui percorsi delle persone nella comunità, sul loro tempo vissuto, restando prossimi ed accompagnandoci reciprocamente nei cammini erranti della vita. Se il malato è trattato diversamente, infatti, anche la malattia si può modificare.
Pellegrini Pietro, P.G. (2023). Verso un sistema di cura e giudiziario di comunità. RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, 2023/1, 49-68 [10.3280/RSF2023-001004].
Verso un sistema di cura e giudiziario di comunità.
Lorenzo PelizzaUltimo
2023
Abstract
Questo contributo vuole discutere lo stato di attuazione della Legge 81/2014, che ha portato alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) attraverso il sistema di welfare di comunità. In particolare, vuole coinvolgere i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), che, in un quadro di collaborazione interistituzionale, sono stati in grado di realizzare quella che Franco Corleone ha chiamato una “rivoluzione gentile”, la quale a lungo ha atteso e, purtroppo, ancora attende una riforma. Sono, infatti, mancate le modifiche dell’imputabilità, il superamento della pericolosità sociale e delle misure di sicurezza. Il codice penale, in vigore dal 1930, non è in armonia né con la Legge 180/1978 né con la Legge 81/2014. Comunque, chiudere gli OPG non era né facile, né scontato, ma è stato fatto ed il sistema, ancora acerbo, mostra molti segni di possibile maturazione. Non mancano le preoccupazioni, accentuate dalla mancanza di dialogo, da atteggiamenti difensivi e proiettivi, che frammentano e indeboliscono il sistema. Deve essere evitato un irrigidimento delle REMS, una loro definitiva stabilizzazione nell’ambito di un percorso che porta ad una nuova pericolosa istituzionalizzazione. Le REMS, infatti, hanno il compito di superare se stesse. Affrontare i diversi ostacoli, gli stigmi, le contraddizioni è un compito di tutto il sistema. E ciò può essere fatto esclusivamente nel dialogo, tramite collegamenti, collaborazioni virtuose di ogni istituzione chiamata a collaborare, ma anche di tutti i cittadini. Una cura ed una giustizia “partecipate” possono far sì che i limiti possano diventare risorse, punti di forza. Occorre trovare un nuovo punto d’incontro, incentrato non su luoghi, ma sui percorsi delle persone nella comunità, sul loro tempo vissuto, restando prossimi ed accompagnandoci reciprocamente nei cammini erranti della vita. Se il malato è trattato diversamente, infatti, anche la malattia si può modificare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.