Presso la località il Poggio, circa 500 m a N del castello di Montegibbio, in Comune di Sassuolo (Provincia di Modena), la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna ha portato alla luce i resti di una sequenza di insediamenti di età romana (da una villa urbano – rustica del I secolo a. C. sino ad un insediamento del VI secolo d. C.). Una parte delle strutture presentano evidenze di lesioni di rilevante entità, che possono aver portato alla distruzione e al successivo abbandono degli insediamenti stessi. L’edificio più antico rinvenuto negli scavi del 2008, sul quale si focalizza prevalentemente il nostro contributo, aveva un pavimento in opus signinum e un’elevazione in ciottoli e blocchi, talora debolmente arrotondati, e in laterizio. L’obbiettivo di questo lavoro è di indagare le possibili cause che possono avere provocato le deformazioni rinvenute nelle strutture e ricostruire la sequenza di eventi ambientali che hanno accompagnato la vita e l’abbandono dell’insediamento romano di Montegibbio. Le ipotesi di lavoro che sono state hanno la finalità di rispondere a due domande, ovvero: • Quali tipologie di eventi possono essere stati responsabili delle deformazioni osservabili sulle strutture? Tali eventi possono essere tanto di origine naturale (dissesto per frana, terremoto, erosione s.l., creep, cedimento e consolidazione dei terreni di fondazione), tanto di origine antropica (cedimento strutturale, asportazioni successive di materiale dovute in particolare alle lavorazioni agricole); • Quanti eventi si sono eventualmente susseguiti? Si tratta di un solo evento che ha lesionato tutte le strutture o si tratta di una serie di dissesti? E nel secondo caso, i dissesti sono tutti della stessa natura o di natura differente? Le problematiche esposte sono state affrontate con un approccio multidisciplinare, che vede l’integrazione di diverse discipline oltre all’Archeologia, tra cui la Geologia e la Geologia Applicata.
Borgatti L., Cervi F., Corsini A., Guandalini F., Ronchetti F., Pellegrini M. (2010). Ipotesi sugli eventi distruttivi rilevati nell’insediamento romano di Montegibbio. BOLOGNA : Soprintendenza per i beni archeologici dell'E. R..
Ipotesi sugli eventi distruttivi rilevati nell’insediamento romano di Montegibbio
BORGATTI, LISA;CERVI, FEDERICO;
2010
Abstract
Presso la località il Poggio, circa 500 m a N del castello di Montegibbio, in Comune di Sassuolo (Provincia di Modena), la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna ha portato alla luce i resti di una sequenza di insediamenti di età romana (da una villa urbano – rustica del I secolo a. C. sino ad un insediamento del VI secolo d. C.). Una parte delle strutture presentano evidenze di lesioni di rilevante entità, che possono aver portato alla distruzione e al successivo abbandono degli insediamenti stessi. L’edificio più antico rinvenuto negli scavi del 2008, sul quale si focalizza prevalentemente il nostro contributo, aveva un pavimento in opus signinum e un’elevazione in ciottoli e blocchi, talora debolmente arrotondati, e in laterizio. L’obbiettivo di questo lavoro è di indagare le possibili cause che possono avere provocato le deformazioni rinvenute nelle strutture e ricostruire la sequenza di eventi ambientali che hanno accompagnato la vita e l’abbandono dell’insediamento romano di Montegibbio. Le ipotesi di lavoro che sono state hanno la finalità di rispondere a due domande, ovvero: • Quali tipologie di eventi possono essere stati responsabili delle deformazioni osservabili sulle strutture? Tali eventi possono essere tanto di origine naturale (dissesto per frana, terremoto, erosione s.l., creep, cedimento e consolidazione dei terreni di fondazione), tanto di origine antropica (cedimento strutturale, asportazioni successive di materiale dovute in particolare alle lavorazioni agricole); • Quanti eventi si sono eventualmente susseguiti? Si tratta di un solo evento che ha lesionato tutte le strutture o si tratta di una serie di dissesti? E nel secondo caso, i dissesti sono tutti della stessa natura o di natura differente? Le problematiche esposte sono state affrontate con un approccio multidisciplinare, che vede l’integrazione di diverse discipline oltre all’Archeologia, tra cui la Geologia e la Geologia Applicata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.