Non è di energia da combustibili fossili o da fonti rinnovabili l’argomento su cui intendiamo qui brevemente soffermarci, ma è su problematiche legate al “nucleare” nel nostro paese. Recentemente, infatti, il Governo, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, ha deciso di ricorrere dinanzi alla Corte Costituzionale contro le leggi di alcune regioni italiane che impediscono l’installazione di impianti nucleari nei loro territori. Il ministro ha spiegato che il ricorso “è necessario per ragioni di diritto e di merito”. In ordine al diritto, le leggi suddette intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato, cioè la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia elettrica, e non riconoscono l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, della sicurezza interna e della concorrenza, come recita l’articolo 117 della Costituzione. Non impugnare le leggi avrebbe quindi costituito un precedente pericoloso, perché si potrebbe indurre le regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese. In ordine al merito, è stato precisato dal Ministro che il ritorno al nucleare è un punto fondamentale del programma del Governo, indispensabile per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese, combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra secondo gli impegni presi in ambito europeo.

P. Macini, E. Mesini (2010). Nucleare in Italia: decidono ingegneri e scienziati? No, ora spetta ai giuristi. QUARRY AND CONSTRUCTION, 566, 75-76.

Nucleare in Italia: decidono ingegneri e scienziati? No, ora spetta ai giuristi

MACINI, PAOLO;MESINI, EZIO
2010

Abstract

Non è di energia da combustibili fossili o da fonti rinnovabili l’argomento su cui intendiamo qui brevemente soffermarci, ma è su problematiche legate al “nucleare” nel nostro paese. Recentemente, infatti, il Governo, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, ha deciso di ricorrere dinanzi alla Corte Costituzionale contro le leggi di alcune regioni italiane che impediscono l’installazione di impianti nucleari nei loro territori. Il ministro ha spiegato che il ricorso “è necessario per ragioni di diritto e di merito”. In ordine al diritto, le leggi suddette intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato, cioè la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia elettrica, e non riconoscono l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, della sicurezza interna e della concorrenza, come recita l’articolo 117 della Costituzione. Non impugnare le leggi avrebbe quindi costituito un precedente pericoloso, perché si potrebbe indurre le regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese. In ordine al merito, è stato precisato dal Ministro che il ritorno al nucleare è un punto fondamentale del programma del Governo, indispensabile per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese, combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra secondo gli impegni presi in ambito europeo.
2010
P. Macini, E. Mesini (2010). Nucleare in Italia: decidono ingegneri e scienziati? No, ora spetta ai giuristi. QUARRY AND CONSTRUCTION, 566, 75-76.
P. Macini; E. Mesini
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