Il contributo vuol portare alcune aggiunte allo studio del Seicento Ferrarese, rilanciato dalle recenti indagini di Barbara Ghelfi. Per alcuni autori si presentano inediti documentari: di Gian Andrea Ghirardoni si è riscoperta l'attività di ritrattista di corte per l'ultimo duca di Ferrara del quale, viceversa, si conservano vari ritratti anonimi. Della S. Francesca Romana di Camillo Ricci si propone la cronologia esatta: vi si è rinvenuta sopra la data 1621. Di altri autori si pubblicano dipinti finora ritenuti anonimi. È il caso di Giacomo Bambini e di Jan van Beyghem. Di quest'ultimo, tra le personalità più affascinanti del panorama locale per via del peculiare gusto in bilico tra manierismo nordico, caravaggismo e cultura emiliana, si riesamina anche il percorso e si tenta l'identificazione col Giovanni ferrarese abitante nel 1626 a Roma con Nicolas Tournier. In ultimo si discutono alcuni problemi inerenti la bottega di Carlo Bononi. In particolare si rivede il catalogo di Alfonso Rivarola sottraendogli alcuni dipinti di qualità modesta. A uno di essi, il S. Carlo di Trecenta, si accostano due opere inedite per formare il nucleo di un anonimo fortemente influenzato da Bononi che si appoggia scopertamente a sue invenzioni e a modelli incisi. Due angeli già riferiti a Rivarola vanno invece restituiti a Francesco Catanio per confronti con sue opere certe. A questi va a sua volta sottratto il Cristo davanti a Pilato (Ferrara, coll. Giacomelli) opera tipica di Gregorio Preti.

enrico ghetti (2016). Artisti a Ferrara nel primo Seicento. Da Camillo Ricci a Costanzo Catanio, da Jan Van Beyghem alla bottega di Carlo Bononi. ARTE CRISTIANA, 897, 435-450.

Artisti a Ferrara nel primo Seicento. Da Camillo Ricci a Costanzo Catanio, da Jan Van Beyghem alla bottega di Carlo Bononi

enrico ghetti
2016

Abstract

Il contributo vuol portare alcune aggiunte allo studio del Seicento Ferrarese, rilanciato dalle recenti indagini di Barbara Ghelfi. Per alcuni autori si presentano inediti documentari: di Gian Andrea Ghirardoni si è riscoperta l'attività di ritrattista di corte per l'ultimo duca di Ferrara del quale, viceversa, si conservano vari ritratti anonimi. Della S. Francesca Romana di Camillo Ricci si propone la cronologia esatta: vi si è rinvenuta sopra la data 1621. Di altri autori si pubblicano dipinti finora ritenuti anonimi. È il caso di Giacomo Bambini e di Jan van Beyghem. Di quest'ultimo, tra le personalità più affascinanti del panorama locale per via del peculiare gusto in bilico tra manierismo nordico, caravaggismo e cultura emiliana, si riesamina anche il percorso e si tenta l'identificazione col Giovanni ferrarese abitante nel 1626 a Roma con Nicolas Tournier. In ultimo si discutono alcuni problemi inerenti la bottega di Carlo Bononi. In particolare si rivede il catalogo di Alfonso Rivarola sottraendogli alcuni dipinti di qualità modesta. A uno di essi, il S. Carlo di Trecenta, si accostano due opere inedite per formare il nucleo di un anonimo fortemente influenzato da Bononi che si appoggia scopertamente a sue invenzioni e a modelli incisi. Due angeli già riferiti a Rivarola vanno invece restituiti a Francesco Catanio per confronti con sue opere certe. A questi va a sua volta sottratto il Cristo davanti a Pilato (Ferrara, coll. Giacomelli) opera tipica di Gregorio Preti.
2016
enrico ghetti (2016). Artisti a Ferrara nel primo Seicento. Da Camillo Ricci a Costanzo Catanio, da Jan Van Beyghem alla bottega di Carlo Bononi. ARTE CRISTIANA, 897, 435-450.
enrico ghetti
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