Si presentano importanti novità sul capolavoro di Guercino conservato a Detroit, identificato con l’‘Assunta’ richiesta nel 1650 per Napoli. A Salsomaggiore si trova una copia fedele di bottega che, diversamente dall’autografo (evidentemente rifilato), mostra in basso il miracolo di Santa Maria Maggiore. Il vero soggetto è quindi la ‘Madonna della neve’ e la si ritrova pure nel Libro dei conti, chiesta nel 1661 da Sebastiano Fabri. Mancando il saldo si credeva non eseguita. Una lettera di Marcantonio Franceschini al principe di Liechtenstein la descrive precisamente dimostrando che invece fu eseguita, ma restò nella bottega del maestro alla sua morte. L’occasione permette di approfondire l’interesse del principe per le opere di Guercino: tramite Franceschini acquistò due teste giovanili e un ‘Marte’, rimasto anch’esso ai nipoti. L’accurata descrizione fornita consente di escluderne definitivamente l’identificazione con quello Dionysos, attribuito al maestro ma certamente di bottega.
enrico ghetti (2018). Da Madonna della neve ad Assunzione della Vergine. n’altra pala del Guercino per Sebastiano Fabri. PARAGONE. ARTE, 141, 51-67.
Da Madonna della neve ad Assunzione della Vergine. n’altra pala del Guercino per Sebastiano Fabri
enrico ghetti
2018
Abstract
Si presentano importanti novità sul capolavoro di Guercino conservato a Detroit, identificato con l’‘Assunta’ richiesta nel 1650 per Napoli. A Salsomaggiore si trova una copia fedele di bottega che, diversamente dall’autografo (evidentemente rifilato), mostra in basso il miracolo di Santa Maria Maggiore. Il vero soggetto è quindi la ‘Madonna della neve’ e la si ritrova pure nel Libro dei conti, chiesta nel 1661 da Sebastiano Fabri. Mancando il saldo si credeva non eseguita. Una lettera di Marcantonio Franceschini al principe di Liechtenstein la descrive precisamente dimostrando che invece fu eseguita, ma restò nella bottega del maestro alla sua morte. L’occasione permette di approfondire l’interesse del principe per le opere di Guercino: tramite Franceschini acquistò due teste giovanili e un ‘Marte’, rimasto anch’esso ai nipoti. L’accurata descrizione fornita consente di escluderne definitivamente l’identificazione con quello Dionysos, attribuito al maestro ma certamente di bottega.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.