Interdisciplinare, interuniversitaria e internazionale, «DNA – Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani» nasce con il duplice intento di mantenere viva la metodologia di studi iniziata da Piero Camporesi e di attualizzarne la ricchezza interpretativa. Propone una rivisitazione degli studi di italianistica che muove dalla biblioteca ai molteplici ambienti del bios: il corpo, la cucina, la piazza, il carnevale, il paese della fame e quello di cuccagna. Ascoltando la parola di antichi e moderni cantinbanco, spaziando dai luoghi esotici ai paesi dell’utopia, veri e propri mondi rovesciati dove tutto può ancora avverarsi, si intende la narrazione del mondo in una cangiante propagazione di storie. Si avvera così un’alternanza di rappresentazioni, di voci ossimoriche e di umori, temperati o meno. Una volta rovesciato, il tappeto della letteratura mostra i segni del corpo che in esso sono iscritti, il suo ordito vitale. Vogliamo vivere il fasto, l’opulenza e la bellezza della critica letteraria riscoprendo e valorizzando ogni sintonia, anche la più impercettibile tra corpo e testo, tra scrittura e vita vissuta.
Nicola Bonazzi (In stampa/Attività in corso). DNA - Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani.
DNA - Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani
Nicola Bonazzi
In corso di stampa
Abstract
Interdisciplinare, interuniversitaria e internazionale, «DNA – Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani» nasce con il duplice intento di mantenere viva la metodologia di studi iniziata da Piero Camporesi e di attualizzarne la ricchezza interpretativa. Propone una rivisitazione degli studi di italianistica che muove dalla biblioteca ai molteplici ambienti del bios: il corpo, la cucina, la piazza, il carnevale, il paese della fame e quello di cuccagna. Ascoltando la parola di antichi e moderni cantinbanco, spaziando dai luoghi esotici ai paesi dell’utopia, veri e propri mondi rovesciati dove tutto può ancora avverarsi, si intende la narrazione del mondo in una cangiante propagazione di storie. Si avvera così un’alternanza di rappresentazioni, di voci ossimoriche e di umori, temperati o meno. Una volta rovesciato, il tappeto della letteratura mostra i segni del corpo che in esso sono iscritti, il suo ordito vitale. Vogliamo vivere il fasto, l’opulenza e la bellezza della critica letteraria riscoprendo e valorizzando ogni sintonia, anche la più impercettibile tra corpo e testo, tra scrittura e vita vissuta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.