La nostra vita è inarrestabilmente trasmigrata online: Floridi ha coniato l’espressione onlife per catturare la progressiva erosione della linea di distinzione tra analogico e digitale. Non c’è quasi più attività umana che non si svolga su piattaforme e sia mediata da tecnologie dell’informazione e della comunicazione: acquisiamo notizie, compriamo e vendiamo, inviamo un curriculum, ci diamo appuntamento, esprimiamo le nostre opinioni, scegliamo un film o prenotiamo un viaggio, votiamo elettronicamente o paghiamo con valuta virtuale, ridiamo di qualcuno online. Le tecnologie del di- gitale toccano ogni aspetto della vita quotidiana. Occorre chiedersi: fino a che punto trasformano ciò che toccano? In cosa consiste l’effetto trasformativo delle tecnologie online? Non c’è il rischio che la mediazione svolta dalle piattaforme non solo trasformi un’attività umana ma l’alteri così profondamente da generare un vero e proprio rovesciamento di figura? Nel nostro contributo, esaminiamo un fenomeno profondamente umano: la parodia. Sebbene il riso sia mosso da una reazione involontaria, impossibile da frenare, il diritto è di sovente intervenuto per limitare la libera manifestazione del pensiero comico o parodico. Il nostro contributo vuole analizzare come l’avvento della tecnologia abbia influenzato la parodia online. Nel corso dell’analisi si presterà particolare attenzione ai social me- dia, principali luoghi di comunicazione e nuovi vettori d’interazione sociale, che pretendono regolamentare la libertà di espressione online attraverso apposite policy che arrivano a sovvertire, se non a rovesciare, il senso del parodico.
Jacopo Menghini, Massimo Durante (2022). Non c'è niente da ridere. L'effetto trasformativo delle tecnologie online. LA FILOSOFIA FUTURA, 18, 83-100.
Non c'è niente da ridere. L'effetto trasformativo delle tecnologie online.
Jacopo Menghini;Massimo Durante
2022
Abstract
La nostra vita è inarrestabilmente trasmigrata online: Floridi ha coniato l’espressione onlife per catturare la progressiva erosione della linea di distinzione tra analogico e digitale. Non c’è quasi più attività umana che non si svolga su piattaforme e sia mediata da tecnologie dell’informazione e della comunicazione: acquisiamo notizie, compriamo e vendiamo, inviamo un curriculum, ci diamo appuntamento, esprimiamo le nostre opinioni, scegliamo un film o prenotiamo un viaggio, votiamo elettronicamente o paghiamo con valuta virtuale, ridiamo di qualcuno online. Le tecnologie del di- gitale toccano ogni aspetto della vita quotidiana. Occorre chiedersi: fino a che punto trasformano ciò che toccano? In cosa consiste l’effetto trasformativo delle tecnologie online? Non c’è il rischio che la mediazione svolta dalle piattaforme non solo trasformi un’attività umana ma l’alteri così profondamente da generare un vero e proprio rovesciamento di figura? Nel nostro contributo, esaminiamo un fenomeno profondamente umano: la parodia. Sebbene il riso sia mosso da una reazione involontaria, impossibile da frenare, il diritto è di sovente intervenuto per limitare la libera manifestazione del pensiero comico o parodico. Il nostro contributo vuole analizzare come l’avvento della tecnologia abbia influenzato la parodia online. Nel corso dell’analisi si presterà particolare attenzione ai social me- dia, principali luoghi di comunicazione e nuovi vettori d’interazione sociale, che pretendono regolamentare la libertà di espressione online attraverso apposite policy che arrivano a sovvertire, se non a rovesciare, il senso del parodico.File | Dimensione | Formato | |
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