Tobie Matthew (1577-1655) – l’«Ulisse inglese», come lo chiamava il cardinale Guido Bentivoglio per la sua irrequietezza – fu un uomo dalle molte identità e dalle diverse fedeltà. Traduttore di mistica spagnola e di Francis Bacon, fu poeta, prete, esperto d’arte, appassionato di teatro e collezionista di reliquie, ammiratore di Bellarmino ma allo stesso tempo lettore di Galileo e amico di John Donne, diplomatico interessato alle colonie americane, grande viaggiatore. Figlio di un influente arcivescovo anglicano, si convertì al cattolicesimo durante un viaggio in Italia, nel 1605, destando sconcerto nella corte di Giacomo I. Raccontò egli stesso, in prima persona, l'esperienza della conversione in una lettera scritta nel 1611 alla monaca benedettina Mary Gage. Trent'anni dopo rielaborò e ampliò quel primo rendiconto in un diario-confessione che venne parzialmente pubblicato soltanto agli inizi del '900, e che sarà al centro del mio intervento. Si tratta di un testo problematico e complesso, in cui Matthew si confronta con il grande canone delle biografie spirituali, che padroneggiava a perfezione per aver tradotto le Confessioni di Sant'Agostino, le biografie di Santa Teresa d'Avila e di Santa Maddalena 3 de' Pazzi, gli scritti del converso Juan de Avila. Nella prima parte del manoscritto vengono descritte le tappe di un riluttante avvicinamento al cattolicesimo tramite impressioni di natura estetica e poi intellettuale. Superata la prova della crisi prodotta dalla dissimulazione della nuova fede, Matthew racconta i mesi passati nella Fleet Prison, a Londra, per essersi rifiutato di sottoscrivere il giuramento di fedeltà. Invano il padre mandò alcune personaggi di primo rilievo nell'Inghilterra del tempo perché persuadessero il figlio a rinnegare il cattolicesimo. Esaminerò la narrazione di Matthew calandola nel contesto politico, culturale e religioso del suo tempo, scoprendone le reticenze e i sottintesi dialoghi. Attraverso le letture incrociate tra il diario, costruito a posteriori con precisi intenti, altre "scritture di sé" dello stesso Matthew – lettere, poesie, prefazioni e paratesti – e resoconti di testimoni esterni, metterò in luce le discordanze e le tensioni tra le diverse forme di autobiografia, volontaria e involontaria.

Petrolini C (2018). Il giornale di conversione di Toby Matthew. SOCIETÀ E STORIA, 106, 269-287 [10.3280/SS2018-160003].

Il giornale di conversione di Toby Matthew

Petrolini C
2018

Abstract

Tobie Matthew (1577-1655) – l’«Ulisse inglese», come lo chiamava il cardinale Guido Bentivoglio per la sua irrequietezza – fu un uomo dalle molte identità e dalle diverse fedeltà. Traduttore di mistica spagnola e di Francis Bacon, fu poeta, prete, esperto d’arte, appassionato di teatro e collezionista di reliquie, ammiratore di Bellarmino ma allo stesso tempo lettore di Galileo e amico di John Donne, diplomatico interessato alle colonie americane, grande viaggiatore. Figlio di un influente arcivescovo anglicano, si convertì al cattolicesimo durante un viaggio in Italia, nel 1605, destando sconcerto nella corte di Giacomo I. Raccontò egli stesso, in prima persona, l'esperienza della conversione in una lettera scritta nel 1611 alla monaca benedettina Mary Gage. Trent'anni dopo rielaborò e ampliò quel primo rendiconto in un diario-confessione che venne parzialmente pubblicato soltanto agli inizi del '900, e che sarà al centro del mio intervento. Si tratta di un testo problematico e complesso, in cui Matthew si confronta con il grande canone delle biografie spirituali, che padroneggiava a perfezione per aver tradotto le Confessioni di Sant'Agostino, le biografie di Santa Teresa d'Avila e di Santa Maddalena 3 de' Pazzi, gli scritti del converso Juan de Avila. Nella prima parte del manoscritto vengono descritte le tappe di un riluttante avvicinamento al cattolicesimo tramite impressioni di natura estetica e poi intellettuale. Superata la prova della crisi prodotta dalla dissimulazione della nuova fede, Matthew racconta i mesi passati nella Fleet Prison, a Londra, per essersi rifiutato di sottoscrivere il giuramento di fedeltà. Invano il padre mandò alcune personaggi di primo rilievo nell'Inghilterra del tempo perché persuadessero il figlio a rinnegare il cattolicesimo. Esaminerò la narrazione di Matthew calandola nel contesto politico, culturale e religioso del suo tempo, scoprendone le reticenze e i sottintesi dialoghi. Attraverso le letture incrociate tra il diario, costruito a posteriori con precisi intenti, altre "scritture di sé" dello stesso Matthew – lettere, poesie, prefazioni e paratesti – e resoconti di testimoni esterni, metterò in luce le discordanze e le tensioni tra le diverse forme di autobiografia, volontaria e involontaria.
2018
Petrolini C (2018). Il giornale di conversione di Toby Matthew. SOCIETÀ E STORIA, 106, 269-287 [10.3280/SS2018-160003].
Petrolini C
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